L’aumento di contagi registrati in Gran Bretagna a causa della diffusione della variante Delta, per quanto significativo, è stato contenuto dalla massiccia somministrazione di vaccini, che ha evitato tra i 23,6 e 24,4 milioni casi di infezioni e tra 91.700 e 98.700 decessi.
È quanto si legge nell’ ultima analisi aggiornata dell’organismo del servizio sanitario britannico Public Health England.
Il Paese è stato tra i primi al mondo ad esordire con le vaccinazioni di massa e attualmente più del 60% della popolazione risulta vaccinata con doppia dose.
Secondo il report, entrambi i vaccini Pfizer-BioNTech e Oxford-AstraZeneca si attestano ad una percentuale intorno al 70-85% di efficacia nel prevenire la morte da Covid-19 dopo una singola dose. Mentre il ciclo completo con due dosi di Pfizer proteggerebbe dalla mortalità al 95-99%, con AstraZeneca dal 75% al 99%.
Gran Bretagna: ma vaccino è arma contro malattia grave
Sebbene alcuni individui possano non sviluppare sintomi di Covid-19 dopo la vaccinazione, è possibile che possano essere ancora infettati dal virus e possano trasmettersi ad altri”, spiega il servizio sanitario britannico, sottolineando come “il vaccino sia un’arma per la forma sintomatica e grave della malattia”.
“Le prove più evidenti sulle sintomatologie evitate e di conseguenza anche sulle ospedalizzazioni mancate provengono principalmente dagli anziani, i primi nel Regno Unito ad essere stati vaccinati”, spiega il documento.
Intanto, mentre resta al centro del dibattito la necessità di una terza dose di vaccino contro il Coronavirus, la Gran Bretagna sembra abbia deciso che, a partire dal mese prossimo, procederà al nuovo richiamo, dopo alcuni ultimi studi che dimostrerebbero come l’immunità dei vaccini possa scemare sensibilmente dopo 5-6 mesi soprattutto nelle persone più anziane e fragili.
Una decisione in contrasto con le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della Sanità che ha invitato ad aumentare prima le coperture nei Paesi che ancora non hanno avuto accesso ai vaccini.