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Vaccino Covid 19: a che punto siamo, quando arriverà in Italia

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Dopo la notizia dell’efficacia al 90% del vaccino anti-Covid messo a punto da Pfizer-Biontech, ora a tenere banco è la tempistica di distribuzione delle dosi in Italia e in Europa.

A questo proposito il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, durante durante la trasmissione ‘Oggi è un altro giorno’, in onda su Rai 1, ha detto di ritenere verosimile che il vaccino possa essere a disposizione a partire dall’inizio del 2021.

“L’autorizzazione ancora non c’è, ma è verosimile che il vaccino anti-Covid Pfizer, di cui si parla in questi giorni, sarà a disposizione a partire da inizio anno”.

A questo proposito, la Commissione europea ha fatto sapere di aver acquistato 200 milioni di dodi del vaccino più l’opzione per altre 100 milioni entro la fine del 2021.

“Questo è il vaccino più promettente finora – ha spiegato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen – Ed è il quarto contratto con un’azienda farmaceutica per l’acquisto di vaccini, ne arriveranno altri. Perché abbiamo bisogno di un ampio portafoglio di vaccini basati su diverse tecnologie. Abbiamo già iniziato a lavorare con gli Stati membri per preparare campagne di vaccinazione nazionali. Ci siamo quasi. Nel frattempo, dobbiamo essere prudenti e stare al sicuro”.

Sul prezzo ancora non ci sono dati, ma Biontech, azienda turco-tedesca che ha condotto la ricerca con Pfizer, fa sapere che varierà nelle regioni o nei paesi, a seconda del capitale di rischio dei privati che hanno investito.  Pfizer e BioNTech stimano di poter consegnare 50 milioni di dosi nel mondo entro quest’anno e 1,3 miliardi nel 2021.

Come osservato i giorni scorsi, questo vaccino, che potrebbe ottenere a fine novembre l’autorizzazione straordinaria FDA, presenta complicazioni di distribuzione (deve essere conservato a -70 gradi) e costi elevati (prevede 2 somministrazioni).

Il vaccino in Italia

Del totale di vaccini acquistato dall’Unione europea, all’Italia ne andranno il 13,5% del totale in quanto la Ue distribuirà le fiale in base alla popolazione dei diversi Paesi.

Ci si aspetta verosimilmente fino a 40 milioni di dosi. In particolare, il governo conta di riceverne una prima tranche da 3,4 milioni all’indomani dell’autorizzazione alla commercializzazione da parte dell’Agenzia europea del farmaco (Ema). Servirebbero a immunizzare subito 1,7 milioni di connazionali, visto che il rimedio richiederà un richiamo dopo la prima iniezione.

Quello che appare certo, al momento, è che sarà il commissario per l’emergenza Domenico Arcuri il responsabile del piano operativo per la distribuzione dei vaccini. Arcuri dovrà dunque occuparsi della distribuzione, dalla gestione delle scorte alla conservazione e spedizione, perché “sia efficiente – spiegano dal governo – e avvenga in piena sicurezza”.

Altri vaccini

Ma quello di Pfizer-Biontech non è l’unico vaccino anti-Covid candidato a sbarcare sul mercato  nei prossimi mesi. Moderna, che usa lo stesso principio, può forse attendersi un efficacia analoga. Altri candidati (J&J e Astra Zeneca) presentano meno problemi, ma ancora dell’efficacia non sappiamo.

Cosa succede negli Usa

Intanto, negli Stati Uniti, Anthony Fauci, che è stato riconfermato nella task force di Biden, ha dichiarato che negli Stati Uniti le categorie più vulnerabili e gli operatori sanitari potrebbero ottenere il vaccino entro fine anno, e il resto della popolazione venire vaccinato entro aprile 2021. Va detto che Fauci è sempre stato molto prudente nelle sue previsioni.

L’infettivologo ha anche detto che il vaccino in corso di sperimentazione da parte dell’azienda biotech statunitense Moderna, insieme con i National Institutes of Health, “potrebbe avere risultati simili al vaccino Pfizer perché si basa anche sulla tecnologia dell’Rna messaggero”.