Legnano – I tanto attesi movimenti che i trader si aspettavano sono finalmente arrivati e anche prime del previsto. E’ stato infatti turbolento il pomeriggio della giornata di contrattazioni di ieri, scosso dai dati americani che sono stati ancora una volta penalizzanti per l’economia a stelle e strisce in un mercato, e ieri ne è stata l’ennesima dimostrazione, che è e resta dollaro centrico.
Tutto ciò che di buono o cattivo giunge dal fronte d’oltreoceano è infatti in grado di spostare l’andamento dei corsi ed è sufficiente aprire qualsiasi grafico e notare come nel primo pomeriggio , in concomitanza con i dati sulle richieste di sussidi di disoccupazione su base settimanale, vi siano stati oscillazioni piuttosto degne di nota con euro/dollaro, sterlina/dollaro e azionario che hanno fatto registrare storni considerevoli. Ma questo lo vedremo da vicino nella consueta parte dedicata all’analisi dei livelli tecnici.
Ad ogni modo hanno pesato sui pesanti ribassi le news sul lavoro pocanzi accennate e le previsioni di redditi e spese personali da un lato, e la nuova richiesta di aiuti da parte di Valencia al Governo Spagnolo, dopo quella avanzata il giorno prima dalla Catalogna, dall’altro.
Ma, come diciamo da qualche giorno, il vero evento catalizzatore è rappresentato dal meeting di banchieri centrali e i maggiori economisti a livello mondiale che si terrà a Jackson Hole, che non vedrà l’intervento del Presidente della BCE Mario Draghi ma che già oggi prevederà quello più atteso da parte del Chairman della Fed Ben Bernanke.
Ricordiamo che nelle due occasioni precedenti del simposio lo stesso Bernanke aveva anticipato l’arrivo del secondo round di Quantitative Easing (2010) e nel 2011 aveva illustrato quella che poi sarebbe stata l’”operazione twist”, ovvero sia la vendita di titoli a breve scadenza accompagnata dall’acquisto di un pari ammontare di bond a lunga scadenza.
A cornice di questo quadro generale si sono inserite le parole del presidente francese Hollande che ha ribadito che i tassi di interesse di rifinanziamento di alcuni paesi dell’area Euro restano troppo elevati ma che comunque il progetto dell’Unione Monetaria resta irreversibile.
La domanda più interessante da porsi resta comunque quella relativa ai possibili scenari derivanti dall’annuncio (anche implicito) da parte della Fed di un nuovo possibile allentamento monetario o comunque, in caso negativo, sarà importante analizzare il wording dello stesso Bernanke.
Nel primo caso si assisterebbe a massicci acquisti di rischio e quindi movimenti contro dollaro soprattutto; con un Eur/usd che potrebbe andare alla caccia delle resistenze importanti poste in area 1,27 e in maniera simile si comporterebbe l’oro che potrebbe schizzare in area 1700 dollari l’oncia.
Se invece non verranno fornite informazioni in questo senso, sarà probabile assistere ad acquisti generalizzati di biglietto verde e yen su tutti, e contestuali vendite di valute e asset a più alto rendimento.
EurUsd
La scarsa volatilità degli ultimi giorni ci veniva ben mostrata dalle Bande di Bollinger sostanzialmente piatte e che ci hanno aiutano a identificare in 1,2580 la resistenza significativa e in 1,2485 il supporto. Ebbene proprio quest’ultimo è stato il punto su cui la quotazione si è arrestata in scia ai ribassi di ieri pomeriggio, quotazione che vede in 1,25 il suo punto centrale. Le stesse Bande su un grafico a 4 ore ci confortano ancora nell’individuazione di livelli simili a quelli suddetti, fermo restando che nel pomeriggio di oggi potremmo assistere a movimenti direzionali verso l’1,2440 e 1,24 in caso negativo; 1,2580 e 1,2650 in estensione nel caso opposto.
Gbp/usd
Escursione di prezzo importante quella a cui abbiamo assistito sul cable (circa 90 pips), maggiore che sull’Eurodollaro, ma questo ormai accade da qualche tempo. Test perfetto sull’importante livello di resistenza a 1,5775 e scenario ribassista che va delineandosi con target a 1,5720 in questo caso, fermo restando che i movimenti potrebbero essere ben più imporanti in caso di clamorose novità dal fronte Fed. Ancora l’1,5910 il più importante prezzo al rialzo.
Usd/jpy
Ancora una volta un importante test dell’ormai famigerato livello di resistenza posto a 78,80 sul movimento di ieri pomeriggio. Ora invece torna lo spettro di acquisti sulla valuta nipponica, su nuovi dati dal versane macro non proprio esaltanti. Di nuovo andiamo perciò a testare i supporti di breve in area 78,30 e 78 in estensione.
Aud/usd
Non accenna ad arrestarsi la tendenza ribassista in atto sul cambio che ha violato il supporto importante posto a 1,0330 andando a catturare quello successivo in area 1,0280. E’ interessante notare come l’individuazione di punti statici e di fasce orizzontali di prezzo sia molto sensata per quello che concerne questo cambio, che puntualmente si arresta attorno a questi livelli sulla rottura di quelli precedenti. I prossimi sono perciò rappresentati da 1,0225 e 1,0175 mentre in ottica rialzista segnaliamo nuovamente l’1,0330 e l’1,0410.
Ger30
Perfetto ancora una volta il supporto a 6880 che è stato di nuovo testato ma non superato.
In caso di storno del mercato potrebbe avvalorarsi l’idea di un testa e spalle ribassista (a dire il vero non “accademicamente” perfetto) ben visibile su un grafico daily che potrebbe portare l’indice a testare la resistenza di breve in area 7000 e poi a ritracciare in maniera importante verso il 6600. Ma tutto dipende naturalmente dai prossimi eventi macro.
Ita40
Anche in questo caso perfetto il supporto in area 16750 in quella che potremmo definire una conformazione rounding bottom, ovvero di massimi appiattiti arrotondati prima crescenti e poi decrescenti che presagirebbero uno scenario ribassista che potrebbe verificarsi solo alla rottura del livello sopracitato e che ci farebbe precipitare in area 14500. Resta sempre cruciale la soglia psicologica di 15000.
USOil
E’ stata seriamente messsa in discussione la tendenza rialzista in atto sul greggio. C’è stata infatti la violazione del supporto dinamico passante per quota 95 dollari il barile, vicina al transito della media a 100 periodi sul grafico a 4 ore e soprattutto al livello statico di 94,65 che ora sembra lavorare da resistenza di breve. Una defintiva violazione di quest’area ci riporterebbe all’interno della fascia di supporto del prezzo in area 92,50, mentre se il prezzo ripartisse andremmo verso il 96,80 e poi il 98.
Xau/usd
Invariata la situazione del metallo giallo , reduce ancora dalla rottura della trendline ribassista tracciabile dai massimi storici della quotazione a 1915. Continua a farla da padrone il pullback sul 1655, che mostra quanto anche l’oro sia in importante fase di attesa e che, a differenza di alcuni cambi e degli indici, non sconti i “rumors” intermedi precedenti l’evento cruciale di questo weeekend. L’annuncio di un possibile nuovo QE potrebbe farlo schizzare verso quota 1700,ma resta prematuro dirlo. Il livello dinamico ora passante per 1650 rappresenta il principale supporto.
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