NEW YORK (WSI) – I ricordi della crisi dot com sono ancora vivi nella memoria degli investitori. Ciò non impedisce a società con redditività zero di registrare valutazioni da capogiro e riuscire ad attirare investimenti pluri miliardari grazie alle potenzialità di una App o alla crescita esponenziale della base di utenza.
Siamo in una nuova fase di bolla o un periodo di salutare boom e idee innovative? Investitori e imprenditori non sono d’accordo su questo punto. Valutare business come Uber e Airbnb 41 miliardi e 24 miliardi, rispettivamente, è giusto o è una pazzia che finirà per punire chi ci ha creduto e investito?
Gerald Brady, a capo della relazioni finanziarie per la Banca della Silicon Valley nel Regno Unito è convinto che siamo in una fase unica, un “nuovo Rinascimento”.
Il manager della banca hi-tech ha detto a Business Insider che “ce lo hanno chiesto in molti, non pensiamo di essere in una bolla tecnologica”.
“Dal punto di vista tecnologico non siamo affatto in una bolla. Stiamo assistendo a una trasformazione di tutti i settori industriali verso il digitale. È quasi come un nuovo Rinascimento”.
Avendo a che fare con il 65% delle start-up finanziate da venture capital, la banca della Silicon Valley, che offre depositii e prestiti alle aziende hi-tech, sicuramente ha tutte le credenziali e la giusta prospettiva per farsi un’opinione di come sta andando il settore.
Il punto di vista di Brady è molto chiaro. Negli anni della bolla dot com le aziende erano viste come rivoluzionarie solo perché erano online, le imprese tecnologiche di oggi, invece, stanno seriamente cambiando i settori industriali, reinventando i modelli di business, il modo di fare marketing di vendere e distribuire i prodotti.
Ciò significa che anche se le valutazioni sono fuori controllo, le aziende hanno veramente il potenziale di approfittare degli investimenti e avere un modello di business sano. Almeno fino allo scoppio della prossima bolla hi-tech.
(DaC)