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Valute e materie prime: su cosa stanno scommettendo gli speculatori

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SIENA (WSI) – Tassi & Congiuntura: in area Euro la sessione di venerdì è stata caratterizzata dall’attesa per i risultati degli stress test ed AQR sulle banche europee. I tassi di mercato periferici hanno chiuso in lieve rialzo, mentre quelli core in lieve calo. Lo spread Italia-Germania si è portato a 162 pb da 160 pb del giorno prima. I risultati degli stress test sono giunti domenica ed hanno riportato che 13 banche della zona Euro, di cui quattro italiane, non hanno superato l’esame dei bilanci condotto dalla BCE e nei prossimi mesi dovranno raccogliere capitali per 9,5 Mld€.

L’obiettivo della BCE, che assumerà la vigilanza dirette delle 130 banche più grandi della zona Euro a partire dal prossimo 4 novembre, era quello di rassicurare i mercati sulla solidità del sistema bancario e secondo il vicepresidente Constancio ora le banche saranno in una posizione più comoda per sostenere la ripresa economica. I 13 istituti entro due settimane dovranno presentare un piano che li permetterà di superare i valori richiesti nei prossimi nove mesi. Diversi gli appuntamenti elettorali del fine settimana.

Oggi la BCE pubblicherà i dettagli relativi agli acquisti di covered bond effettuati la scorsa settimana, mentre sul fronte macro è atteso l’indice Ifo tedesco di ottobre. La sessione odierna dopo i risultati degli stress test si apre con tassi periferici in lieve calo e con un lieve rialzo di quelli core. Negli Usa tassi in lieve calo in una giornata caratterizzata da volumi non elevati.

Gli operatori sono in attesa dell’esito della riunione della Fed del prossimo mercoledì. Le dichiarazioni contrastanti e mediamente più accomodanti (almeno nei discorsi più recenti) di alcuni membri Fed, lasciano incerto l’esito della riunione, in particolare sul completamento del tapering che al momento appare comunque l’ipotesi più verosimile. Nel frattempo le aspettative di inflazione decennali, continuano a stazionare su livelli storicamente contenuti, pari a circa l’1,90%.

Sul fronte macro, le vendite di case esistenti sono rimaste sostanzialmente invariate a settembre, se si tiene in considerazione la revisione al ribasso del dato del mese precedente. In settimana attesi anche i dati preliminari del PIL del terzo trimestre. Nel fine settimana si sono infatti tenute elezioni in Ucraina, Tunisia e Brasile. In Ucraina si sono tenute le elezioni sul rinnovo del Parlamento dopo la cacciata di Yanukovych, l’elezione di Poroshenko e la guerra civile nell’Est. I primi exit poll indicano la vittoria del Blocco per il presidente Poroshenko, con i primi tre partiti tutti filooccidentali. In ogni caso il partito filorusso otterrebbe l’8% con seggi in Parlamento. Da evidenziare però che non si è votato nelle aeree controllate dai ribelli filorussi nell’est, così come in Crimea ormai annessa alla Russia.

In Tunisia i primi exit poll danno in testa il partito laico Nidaa Tounes, mentre in Brasile la Rousseff è stata confermata presidente al ballottaggio con il 51,6% dei consensi contro il 48,3% di Neves.

Valute: settimana positiva per il biglietto verde come testimoniato dal dollar index (un indice che tiene conto dei principali cross valutari vs dollaro) che ha chiuso la settimana in rialzo dopo la penalizzazione delle due precedenti. Venerdì il dollaro ha però perso terreno vs quasi tutte le principali valute. Il cambio EurUsd questa mattina è tornato ad oscillare vicino alla prima soglia di resistenza (1,27). Gli operatori hanno infatti probabilmente ben accolto i risultati degli stress test pubblicati dalla BCE.

Secondo i dati della CFTC, gli speculatori la scorsa settimana hanno leggermente aumentato (+3%) per la terza settimana consecutiva le posizioni nette corte della valuta unica vs dollaro. Piuttosto stabile lo yen sia vs euro che dollaro. Sul fronte emergente seduta piuttosto stabile per le principali valute del comparto. In marcato apprezzamento il real su possibili ricoperture in vista del ballottaggio elettorale. In lieve recupero anche il rublo dopo che l’agenzia di rating S&P ha mantenuto invariato il giudizio sul Paese a BBB-, mantenendo l’outlook negativo.

Commodity: l’indice generale delle materie prime ha chiuso la settimana poco sotto la parità dopo il calo dello 0,9% registrato venerdì. Nell’ultima seduta della settimana tutti i settori hanno infatti chiuso in negativo ad eccezione dei metalli preziosi (+0,2%). Il comparto energia ha perso l’1% penalizzato dalle vendite sul petrolio ed in particolare sul greggio WTI che è tornato ad oscillare in area 81$/barile. Lo spread Brent- WTI è così salito sopra i 5$ per la prima volta da oltre un mese.

Tra le agricole (-1,1%) i ribassi più marcati hanno interessato cereali e cacao. Secondo i dati della CFTC gli speculatori la scorsa settimana hanno ancora aumentato (+14%) le posizioni nette lunghe combinate sulle principali 18 materie. In rialzo le posizioni nette lunghe sia sul greggio WTI che quelle sull’oro; leggermente in rialzo anche le posizioni ribassiste sul rame.

Azionario: ultima seduta della settimana incerta per i listini europei
con gli operatori che hanno preso profitto dopo i forti rialzi delle sedute precedente. Guardando all’intera settimana, le borse del vecchio continente sono riuscite così ad interrompere la striscia negativa iniziata nella seconda parte di settembre. La seduta di venerdì ha visto un calo per tutti i principali listini ad eccezione di quello italiano (+0,31%) e spagnolo (+0,1%). I ribassi più marcati sono invece stati registrati dalla borsa francese (-0,7%) e tedesca (-0,6%). All’interno dell’indice Stoxx600 (-0,3%) andamento tendenzialmente negativo per tutti i principali settori. In controtendenza si sono mossi i comparti telecomunicazioni (+0,8%), bancario (+0,4%) ed assicurativo (+0,1%). Le vendite hanno invece colpito i settori energetico (-1,4%) e minerario (-1,3%), entrambi penalizzati dal’andamento negativo delle quotazioni delle principali materie prime. In Italia l’indice Ftsemib è risultato il migliore in Europa trainato al rialzo dal comparto bancario ed assicurativo. Positive anche le utility, mentre sono scesi tutti gli altri comparti, quello energetico in particolare. Questa mattina apertura positiva per le borse europee dopo la pubblicazione nel weekend dell’esito di AQR e stress test. Negli Usa seduta di venerdì che ha visto un proseguimento nella fase di rialzo con l’indice S&P 500 che ha messo a segno il maggior rialzo settimanale del 2014. Ancora una volta sono stati i positivi conti trimestrali a favorire gli acquisti che si sono concentrati su tutti i comparti, ad eccezione degli energetici (-0,3%). In forte rialzo soprattutto i settori health care (+1,4%) e utility (+1%). Questa settimana proseguirà il flusso di trimestrale che finora ha visto circa il 70% delle società battere le stime in termini di utili, il 59% in termini di ricavi. Sul fronte emergente l’indice MSCI EM ha chiuso la seduta in lieve rialzo (+ 0,3%). Al suo interno sono prevalse le prese di profitto sui listini asiatici che sono però state compensate da rialzi generalizzati in Europa e Latino-America. Il maggiore rialzo è stato infatti registrato dalla borsa argentina (+2,8%), seguita da quella brasiliana (+2,4%). Quest’ultima però dovrebbe aprire in forte calo la sessione odierna dopo l’esito elettorale che ha visto la vittoria della presidente uscente Rousseff. L’ETF sul listino brasiliano quotato in Italia, infatti, perde stamattina circa il 7%. Questa notte andamento misto per i listini asiatici con i maggiori rialzi realizzati dalla borsa giapponese (+1%), in scia alla debolezza dello yen. In calo invece i listini di Hong Kong e Cina, con quest’ultimi scesi ai minimi da 2 mesi.

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(WSI) –

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