ROMA (WSI) – “L’euro è fragile, è come un castello di carta, se tirerete fuori la carta della Grecia, le altre collasseranno”. E’ quanto ha detto il neo ministro greco delle finanze, Yanis Varoufakis, stando a una trascrizione italiana di un’intervista rilasciata alla Rai, prima della sua diffusione.
“Avverto chiunque stia considerando strategicamente di amputare la Grecia dall’Europa, dal momento che (tale manovra) sarebbe molto pericolosa – ha precisato – A chi toccherà dopo di noi? Al Portogallo? E cosa accadrà quando l’Italia scoprirà che è impossibile rimanere dentro la camicia di forza dell’austerity”?
Nella loro tappa a Roma, Varoufakis e il primo ministro Alexis Tsipras sono stati ricevuti dal premier Matteo Renzi e da altri politici con parole amichevoli, non accompagnate però da alcuna forma di sostegno riguardo alla rinegoziazione del debito ellenico.
Ma Varoufakis ha sottolineato che dietro le quinte l’atmosfera era diversa.
“I funzionari italiani, non vi posso dire di quale grande istituzione, mi hanno detto di sostenerci, ma non di non poter dire la verità perchè anche l’Italia rischia la bancarotta e loro temono la reazione della Germania”.
“Affrontiamo la questione, la situazione del debito italiano è insostenibile”, ha aggiunto. Immediata la reazione del ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che in un tweet ha scritto invece che il debito italiano “è solido e sostenibile”, e che le dichiarazioni di Varoufakis “sono fuori luogo”.
Il ministro greco ha detto che il suo governo proporrà un “New Deal” per l’Europa, simile a quella adottata negli Usa negli anni 30, finanziato dalla Banca europea degli investimenti.
In una conferenza stampa da Atene, Varoufakis ha detto che “prima o poi qualcuno doveva dire no” e che quel ruolo “è toccato alla piccola Grecia”. Per non apparire troppo negativo e alleggerire l’aria di sfida del suo governo nei confronti della Troika, il ministro ha sottolineato che il paese implementerà ad ogni modo “circa il 70% del Memorandum of Understanding” firmato con i creditori internazionali (Fmi, Bce e Commissione Ue).
Alla riunione straordinaria dell’Eurogruppo, Varoufakis ha promesso che non sarà uno ‘yes man’, ma che accetterà di buon grado tutte le proposte sensate che gli verranno fatte dai ministri delle Finanze dell’area euro.
(Lna-DaC)
Fonte: Reuters