NEW YORK (WSI) – Non era probabilmente sua intenzione, ma Yanis Varoufakis ha scatenato una furiosa polemica per una dichiarazione controversa in cui ha paragonato gli emissari della troika ai rappresentanti della Cia che hanno compiuto torture ai danni di presunti terroristi.
“Le persone della troika sono persone integre, ma anche la Cia aveva persone molto valide che si sono implicate nel Waterboarding contro la loro volontà”, ha detto il ministro delle Finanze greco in un’intervista allo Spiegel.
Il Waterboarding è una tecnica di tortura che consiste nel coprire il capo della vittima con un sacchetto e immergere la testa in acqua per dare al malcapitato la sensazione di affogare. Non è la prima volta che Varoufakis mette sullo stesso piano i metodi di torture con le misure di austerità.
Varoufakis ha aggiunto che alla Grecia è stato offerto il tempo di “prendere qualche respiro”, prima di essere rimessa sott’acqua ancora una volta.
“I funzionari della troika inviati per sorvegliare che il programma della troika venisse portato a compimento hanno vissuto un “dilemma morale terribile”.
Secondo Varoufakis una svalutazione del debito greco sarebbe più economica di un’estensione del prestito, per tutte le parti in causa.
Il mercato sembra puntare su un accordo tra i creditori e la Grecia lunedì 16 febbraio. Ma mentre cresce l’ottimismo sulla soluzione della crisi, giunta in una fase di stallo, le parole pronunciate oggi su France 24 dal presidente della Commissione Ue rappresentano una doccia fredda.
“La Grecia – ha detto Jean-Claude Juncker – è ancora lontana dal raggiungere un accordo con l’Unione Europea”. Lo Spiegel fa eco al politico lussembughese, scrivendo che presso l’Ue c’è chi vede come “gestibili le uscite di Grecia e Cipro dall’area euro”.
Fonte: Der Spiegel
(DaC)