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Vendita delle 4 popolari: a che punto siamo

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Le quattro banche popolari ripulite dai crediti deteriorati, le nuove Banca Marche, CariChieti, Etruria e CariFerrara, riceveranno entro oggi alle 18 le offerte vincolanti che dovrebbero concludere l’operazione di salvataggio inaugurata col decreto di fine novembre. Il termine, prorogato diverse volte dall’iniziale scadenza del 30 aprile, mostra che quanto non sia stata cosa agevole raccogliere offerte valide: secondo alcune indiscrezioni l’unica attualmente sul tavolo proviene dal Fondo Apollo e si aggirerebbe intorno al mezzo miliardo di euro, una cifra lontanissima dai 2 miliardi inizialmente desiderati e assai meno degli 1,65 miliardi anticipati da Unicredit, Intesa e Ubi attraverso il Fondo di risoluzione. Attualmente le quattro good bank sono valutate 1,4 miliardi e insieme rappresentano il settimo polo creditizio per numero di sportelli e l’undicesimo per depositi.

Oltre a quella di Apollo potrebbero farsi avanti le offerte dei fondi Apax Partners e Lone Star, anche se questo sarà chiaro solo quando il notaio stasera aprirà le buste pervenute e, soprattutto, in seguito al comunicato che dovrebbe arrivare domani.  Secondo le fonti citati da Reuters le quattro banche, ancorché depurate dai crediti deteriorati “necessitano di investimenti importanti ed è anche per questo che l’offerta di Apollo non si avvicinerebbe neanche lontanamente alle attese dei venditori”.
Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli aveva dichiarato a dicembre che la vendita delle good bank avrebbe dovuto generare almeno 1,65 miliardi, salvo procedere a un conguaglio da parte delle altre banche. Il capitale mancante per rimborsare il prestito da 1,65 miliardi, a fronte di una cessione a 500 milioni, comporterebbe una spesa per il sistema bancario sui 1,1 miliardi. Per tappare la falla aperta da un’offerta largamente insoddisfacente potrebbe intervenire il braccio volontario del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd), anche se, di questo piano di riserva, Patuelli si dice inconsapevole. Il Fitd potrebbe nuovamente impegnare le proprie risorse, stavolta per acquisire le quattro banche in vista di una successiva rivalutazione.