NEW YORK (WSI) – Finale in profondo rosso per Wall Street. Pesano le nuove stime del Fondo monetario internazionale che, pur avendo alzato le previsioni sugli Stati Uniti (che fanno temere al mercato un rialzo dei tassi Fed piu’ vicino del previsto), ha abbassato quelle sull’economia globale.
Il Dow Jones scende dell’1,61% a quota 16.719 punti, l’S&P 500 arretra dell’ 1,52%, a 1.935 punti, il Nasdaq arretra dell’1,57% a 4.385. Il petrolio ha perso 1,49 dollari chiudendo a 88,85 dollari il barile, prezzo minimi dall’aprile 2013.
Nel frattempo, i titoli di Stato americani chiudono positivi con rendimenti in calo al 2,34% per il benchmark decennale e al 3,05% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro sale a 1,2657 dollari e il biglietto verde perde terreno a 108,08 yen.
Ad alimentare le vendite anche i nuovi dati macro deboli dalla Germania, prima economia della zona euro. La produzione industriale tedesca ad agosto ha segnato un calo del 4%, il dato più pesante degli ultimi 5 anni e mezzo, il giorno dopo che gli ordini all’industria hanno accusato il calo mensile più forte dal 2009.
Per gli analisti, il dato sulla produzione tedesca, che segue quello altrettanto negativo degli ordini (-5,7% in agosto) conferma che ancora una volta l’Europa rischia la recessione. Si tratterebbe della terza volta dal fallimento della Lehman. Ma questa volta a guidare in basso l’economia di Eurolandia sono i mercati più forti, Germania in testa. Non solo. Secondo gli esperti del sito americano ZeroHedge, la contrazione economica del Vecchio Continente trascinerà in basso anche Stati Uniti e Cina.
Per Jonathan Loynes, capo economista di Capital Economics, “i dati quasi confermano che l’industria tedesca è tornata in recessione e sottolineano il bisogno che sia la Bce che il governo tedesco diano alla prima economia dell’Eurozona molto più sostegno”.I trader continuano anche ad esprimere preoccupazione per le prospettive della politica monetaria statunitense, in vista della diffusione delle minute del Fomc della Fed domani. Con la Fed che nel corso di questo mese accantonerà probabilmente il suo programma di acquisto di asset, i trader sanno che è probabilmente solo una questione di tempo e che la banca centrale inizierà ad alzare i tassi di interesse.
Nervosismo anche in vista delle Minute e previsioni economiche della Fed di domani, quando comincera’ anche la nuova stagione di trimestrali con i conti di Alcoa.
Forti vendite tra i biotech, con il Nyse Arca Biotechnology Index che cede l’1,3%. Exact Sciences e Pharmacyclics registrano pesanti perdite. In calo anche ferrovie, oro, farmaceutici, insieme alla maggior parte dei settori.
Tra i titoli, gli accordi fiscali di Amazon con il Lussemburgo sono sotto indagine da parte delle autoritĂ europee. AT&T ha informato circa 1.600 clienti che un impiegato ha avuto accesso non autorizzato a i loro dati personali, secondo quanto riferito a Reuters da una fonte.
Da segnalare il ribasso di Yahoo e Facebook e guidano i cali tra i tecnologici. In rialzo dello 0,5% invece Alcoa, che domani dopo la chiusura delle contrattazioni pubblichera’ i risultati di bilancio, dando come di consueto il calcio di inizio alla stagione delle trimestrali americane.
Guardando ai rapporti di cambio più importanti, l’euro è in ribasso -0,52% a $1,2586; dollaro/yen -0,06% a JPY 108,71; euro/franco svizzero -0,15% a CHF 1,2109; euro/yen -0,60% a JPY 136,82.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio -0,49% a $89,90 al barile, quotazioni oro -0,21% a $1.204,80.