Il 17 novembre 2023 sarà ricordato come l’ennesimo venerdì nero per viaggi e spostamenti. Da un lato Cgil e Uil hanno proclamato uno sciopero generale in risposta alla manovra economica. Dall’altro l’Antitrust è stata costretta ad avviare un’indagine conoscitiva sull’uso degli algoritmi di prezzo nel trasporto aereo passeggeri sulle rotte di collegamento tra la penisola e la Sicilia e la Sardegna, caratterizzate da particolari esigenze di mobilità, dopo le varie segnalazioni dei consumatori sulle tariffe letteralmente decollate in vista del Natale. Sotto i riflettori, come fanno eco da Assoutenti, oltre a tutte le tratte in generale dello Stivale, ci sono anche alcune destinazioni di lungo raggio per alcune mete esotiche particolarmente gettonate.
Nel frattempo, per i trasporti di terra, la durata dello sciopero odierno è stata ridotta da 8 a 4 ore da un provvedimento del vicepremier Matteo Salvini, dopo un confronto teso tra politica e sindacati in cui il ministro non è riuscito a intervenire invece sulla durata di 8 ore degli altri settori coinvolti dallo sciopero, cioè il pubblico impiego, la scuola, la sanità, le poste su scala nazionale, mentre il trasporto aereo è escluso, insieme al personale di volo e di terra. Le attività connesse, come mense e servizi di viabilità, sono invece coinvolte nelle proteste. Nonostante l’intervento del Garante, i sindacati minacciano di impugnare il provvedimento, dichiarando la volontà di continuare la protesta finché non otterranno risposte soddisfacenti dal governo. Per ora è confermato che, nel trasporto pubblico locale, l’astensione si riduce da 8 a 4 ore, rispettando fasce orarie specifiche. Alcune aziende e settori sono esclusi dallo sciopero in determinati territori, a causa di precedenti proclamazioni di scioperi.
La premier Meloni sostiene che la precettazione non abbia motivazioni politiche ed è stata condivisa dal governo sulla base delle indicazioni della commissione di garanzia. Salvini esprime soddisfazione per la riduzione delle ore di sciopero nei trasporti e ribadisce che non viene messo in discussione il diritto allo sciopero. D’altra parte, i leader di Cgil e Uil considerano la precettazione uno “squadrismo istituzionale” e un attacco al diritto costituzionale.
La Cisl si è ritirata dallo sciopero e manifesterà il 25 novembre. Lo sciopero si estende su diverse regioni in date successive, con il coinvolgimento di varie categorie di lavoratori. La mobilitazione è pianificata su cinque giornate di scioperi a livello interregionale.