ROMA (WSI) – Mentre è in corso un’assemblea dai toni accesi dei soci di Veneto Banca, giunge anche il primo rapporto delle ispezioni della Consob, che dà il via a un possibile processo sanzionatorio. I numeri delle presenze rendono quanto mai incerto il rinnovo del consiglio da cui potrebbero uscire vincitori a sorprese i soci rivali del presidente uscente.
L’assemblea dei 6154 soci presenti a Marghera rappresenta circa il 30% del capitale. Tensioni si sono manifestate in particolare tra la lista del consiglio uscente e quella che fa riferimento ai soci. Il presidente uscente, candidato al rinnovo, Pier Luigi Bolla è stato contestato fin da subito, appena ha iniziato a leggere la lettera relativa all’esposizione verso il gruppo degli azionisti della lista dei soci, contrapposta a quella guidata dallo stesso Bolla, che da parte sua ha risposto minacciando di sospendere l’assemblea.
Veneto Banca, come ha riferito il suo AD, ha ricevuto una lettera che si concentra su cinque punti fondamentali: irregolarità di valutazione sull’adeguatezza delle operazioni; violazione del dovere di comportarsi con diligenza e correttezza; trattazione degli ordini di vendita su azioni della banca; processo di definizione del prezzo delle azioni della banca; comunicazione di dati e informazioni non veritiere.
Lo ha spiegato Cristiano Carrus: “la lettera non sarà l’unica, ce ne saranno altre”, ha aggiunto il manager, precisando che “non si può escludere che le valutazioni cui potrebbe giungere la Consob possano avere impatto anche economico sui bilanci dei prossimi esercizi”.
La missiva sarà inserita nel prospetto informativo sulla quotazione in Borsa. Gli analisti temono che per mancanza di richieste l’operazione si riveli un flop, come nel caso di Pop Vicenza la cui Ipo è addirittura saltata.
Quotazione: rischio di un altro flop dopo Pop Vicenza
“Andiamo in Borsa perché cerchiamo il sostegno del mercato per una banca che aveva bisogno di una cura da cavallo“, ha precisato il top manager.
La Consob ha poi ordinato al Consiglio di amministrazione di riunirsi “entro una settimana per trattare temi relativi a chi avrà diritto o potrà accedere all’operazione di aumento di capitale” da un miliardo di euro, lettera ricevuta anche a suo tempo dalla Popolare Vicenza.
Sull’aumento di capitale di Veneto Banca è intervenuto anche il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, garante dell’aumento della banca veneta, a margine di un convegno. Non c’è “nessun fatto nuovo”, ha detto riferendosi alle ipotesi di un eventuale coinvolgimento del fondo Atlante. Le parole di Gros-Pietro arrivano proprio mentre è in corso l’assemblea di Veneto Banca per eleggere i nuovi organi societari.