Mercati

Venezuela, borsa +475%. Misure (tardive) contro speculazione

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

NEW YORK (WSI) – Basta con le speculazioni che hanno portato la borsa di Caracas, precisamente il Caracas Stock Index, a balzare dall’inizio dell’anno di ben +475%.

Il presidente Nicolas Maduro ha annunciato una “nuova fase” per stabilizzare l’economia, affermando che il paese darà il via a un’operazione per frenare le speculazioni.

I piccoli investitori di tutto il mondo sono abituati a vedere ormai mercati azionari che salgono a livelli insostenibili, a prescindere dalla solidità o meno dei fondamentali economici.Mercati e realtà sono diventati ormai concetti sempre più distinti e decorrelati e il caso del Venezuela è emblematico, se si considerano i problemi che affliggono il paese, con i cittadini che stanno perdendo progressivamente il loro potere di acquisto (per non parlare della continua mancanza di beni essenziali, a partire dalla carta igienica).

Ha fatto dunque quasi sorridere con amarezza il recente annuncio relativo alla creazione nel paese di un Ministero della Felicità, in un paese ricco di petrolio dove la mancanza di beni essenziali e di medicine è cronica; dove l’inflazione è, secondo i dati ufficiali, vicina al 50% e dove la valuta locale, “grazie” a Maduro, è stata quasi del tutto svalutata”.

Stando a quanto riporta Bloomberg, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha reso noto che il governo prenderà in esame, in particolare, tre siti Internet, inclusi TuCarro.com e TuInmueble.com, che vendono macchine e immobili.

“Chi gestisce questi siti in Venezuela sarà chiamato a rispondere immediatamente, per spiegare come abbiano dato origine a prezzi falsi e speculativi che stanno derubando il nostro Venezuela”, ha detto Maduro, accusando anche il mercato nero dei tassi sui cambi, colpevole “di provocare danni al Venezuela”.

Obiettivo è quello di dare il via a nuovi meccanismi e politiche economiche che riescano a stabilizzare i prezzi, la produzione e l’offerta di beni.