Una crisi economica senza precedenti che da quattro anni affligge il paese e per fronteggiarla dopo aver tolto cinque zeri alla propria moneta e averla stabilizzata ancorandola al petro, la criptovaluta nazionale legata ai barili di petrolio e dopo aver sostituto il bolivar “forte” con il nuovo bolivar “sovrano, il Venezuela di Maduro gioca un’altra carta a suo dire per uscire dalla recessione.
Il presidente venezuelano ha annunciato un piano di risparmio a livello nazionale nel quale i cittadini, stremati dalla crisi, potranno comprare certificati supportati da lingotti d’oro da 1 grammo e mezzo e da 2 grammi e mezzo rispettivamente del valore di 63 e 105 dollari americani a partire già dal prossimo mese. Dall’11 settembre allora i certificati d’oro saranno venduti a circa 3500 bolivar sovrani e 5800 a seconda del peso.
E’ arrivata l’ora di un piano di risparmio in oro ha annunciato il dittatore spiegando il meccanismo di libero accesso all’acquisto per pensionati, casalinghe, lavoratori, imprenditori e cittadini comuni.
Non voglio che li acquistino tutti ma sono sicuro che questo è un piano serio, stabile ed affidabile che darà guadagni sostanziosi’.
Così Maduro che ha annunciato che la vendita sarà fatta attraverso il Banco Centrale Venezuelano e i lingotti avranno un’etichetta con la firma dell’eroe del Venezuela Simon Bolivar. L’oro è così inteso dal governo venezuelano come il bene più stabile per i venezuelani man mano che l’inflazione sale. Inflazione proprio che ha toccato livelli record come ha sostenuto recentemente anche il Fondo monetario internazionale che nelle sue ultime stime ha ipotizzato un Pil in calo al 15 per cento e un’inflazione del 13.800 per cento.
Abbiamo trovato la formula per progredire verso il socialismo, l’uguaglianza e lo sviluppo di forze produttive nazionali
Così Maduro parlando dalla Zecca di Stato da cui ha sostenuto che i certificati vengono individuati come degli strumenti per pensionati e contribuenti per risparmiare denaro e utilizzarlo per acquistare auto e altri oggetti e far ripartire l’economia.