Un dei grandi venture capitalist della Silicon Valley, che ha investito in gruppi come Tesla, Skype e Hotmail, sostiene che il Bitcoin farà meglio di tutti e tre i gruppi messi insieme. Tim Draper è convinto che il fenomeno delle criptovalute “sarà più grande di Internet” se si pensa all’impatto che potrebbe avere in numerose industrie e settori.
“Sarà un fenomeno più grande dell’età del Ferro, del Rinascimento. È già più grande della Rivoluzione Industriale”, ha dichiarato alla conferenza Intelligence Squared U.S. presentata in partnership con l’Adam Smith Society del Manhattan Institute. La crypto ha un impatto sul mondo intero che sarà più rapido e predominante di quello che abbiamo mai potuto pensare”.
Uno dei primi a credere nei gruppi Internet e hi-tech prima della bolla dot com, Draper è da tempo un appassionato sostenitore dell’universo delle criptovalute. Sabato ha ribadito le sue previsioni ottimiste sul bitcoin, la moneta crittografica più popolare e capitalizzata al mondo. Secondo quanto riferito da Draper, il Bitcoin raggiungerà i 250.000 dollari entro il 2022.
I fattori dietro a un simile rafforzamento delle quotazioni sono diversi, primo fra tutti l’uso che si può fare del Bitcoin nell’economia reale: “tra cinque anni chi proverà a comprare un caffè con la moneta attualmente in vigore e non con una criptovaluta verrà deriso“.
Il venture capitalist è convinto che “arriveremo a un punto in cui nessuno vorrà utilizzare veramente alcuna moneta tradizionale” come mezzo di pagamento. I contanti verranno sostituiti dalla monete digitali e la technologia blockchain – una rete distribuita, decentralizzata e immutabile – garantirà la sicurezza e la trasparenza necessarie.
All’editorialista del Financial Times Gillian Tett che durante il dibattito gli faceva notare l’utilizzo del bitcoin da parte di organizzazioni ed entità criminali, la sua volatilità e i conseguenti rischi per gli investitori, Draper ha risposto dicendo di sentirsi “più al sicuro con dei Bitcoin piuttosto che con i soldi depositati in un conto di Wells Fargo“.