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(WSI) – Due anni esatti dopo il suo «sono entrati a Palazzo Chigi con le pezze al sedere e ne sono usciti ricchi» (parlava del governo D’Alema), Marco Travaglio rincara: «Se confermo le mie parole del 2004? Tutte. Con l’aggiunta di qualche nome. Adesso si conosce il giro dei soldi e dove sono stoccati». I 50 milioni di euro di Consorte? «Certo. Ma penso anche a Gnutti. La banda è cominciata lì, con Telecom. Non avevano né arte né parte, adesso hanno i soldi che gli escono dalle orecchie».
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Corridoio del teatro Ambra Jovinelli, da due giorni sede aperta della sinistra irregolare. È sera, tra poco si presenta il libro di Travaglio e Peter Gomez Inciucio – Come la sinistra ha salvato Berlusconi , edito dalla Bur. Poi la serata comincia. «Forse volete far vincere Berlusconi con questo libro?», chiede sul palco il presentatore della serata, Oliviero Beha.
Peter Gomez: «Non siamo berlusconiani ma giornalisti. E vogliamo che il centrosinistra vinca. Ma pretenderei nel programma di Prodi una parola chiara: cosa farete sull’informazione nei primi cento giorni del governo? Nei suoi anni di governo il centrosinistra non ha saputo risolvere il conflitto d’interesse di Berlusconi». Applausi.
Riecco Marco Travaglio: «Quando Berlusconi se la prende con i “demonizzatori” lo scopo è chiarissimo, quando qualcuno se la prende con Furio Colombo da sinistra perché fa un giornale che “demonizza”, beh, è meno chiaro. Il centrosinistra non ha mai chiesto a Berlusconi dei 21 miliardi a Previti e lui ora chiede conto dei milioni Unipol all’Unione. Gli inciuci hanno aiutato Berlusconi e danneggiato la sinistra». In scena, le scalate al Corriere della Sera . Travaglio: «Berlinguer difendeva quel giornale, i vertici ds hanno sostenuto che gli immobiliaristi sono imprenditori come altri…».
Anche Paolo Flores d’Arcais risponde a Beha: «Gramsci diceva che la verità è rivoluzionaria, non che la rivoluzione usa la verità come gli pare. I nostri post-comunisti invece di rifarsi alla nobile tradizione gramsciana hanno un riflesso condizionato verso il comunismo francese, il più stalinista d’Europa: non si parla dei propri errori per non fare il gioco del nemico. Ma Consorte ha messo da parte 50 milioni di euro. E ai tempi di Tangentopoli un miliardo di tangenti era uno scandalo… qui sono cento miliardi per una consulenza». Ancora: «Nell’orizzonte della sinistra non dovrebbero mai comparire insieme “Svizzera” e “conti cifrati”.
Per mesi Diario, l’Unità, Micromega parlavano di certi temi ma hanno dovuto subire le rampogne dei dirigenti ds che li accusavano di estremismo. Ora si scopre che avevano ragione. Perché questi dirigenti non fanno una cosa semplice e grande: ammettere di avere sbagliato e chiedersi perché… Ragionando così, forse si possono vincere le elezioni». Conclusione: «Berlinguer fece della questione morale una bandiera. Perché questi sentono il bisogno di avere le loro banche, o di varare bicamerali per rifondare tutti insieme la Repubblica?».
Una telefonata amplificata, è Beppe Grillo: «A proposito di inciucio. Ma lo sapete che Fininvest è socia di Unipol attraverso la società Clessidra?». Interviene Furio Colombo che pare avvertire Travaglio e Gomez: «Siamo in emergenza. Una sola persona regola il flusso quasi totale delle informazioni. Se Berlusconi vince, si rischia la libertà del Paese: non sono elezioni normali. Non possiamo perderle. Stiamo attenti a non tagliare i fili sbagliati per disinnescare la bomba, a non liberarci da Berlusconi». Di nuovo nei corridoi. Sabina Guzzanti chiude imitando D’Alema: «La sinistra ha ancora questo patrimonio. Sa organizzare, come grande forza, le masse. Per offrirle al commercio, alla Confindustria».
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