Il viceministro dell’energia russo Evgeny Grabchak ha proposto di eliminare il vuoto legale attorno al mining di criptovalute nel paese e di introdurre regolamenti chiari. Questa affermazione è l’ennesimo supporto per l’industria delle criptovalute tra i funzionari del paese.
Intervenendo sabato alla prima conferenza nazionale dei minatori legali di criptovalute a Irkutsk, Grabchak ha chiesto l’introduzione di un quadro normativo per il settore il prima possibile:
“Il vuoto legale rende difficile regolamentare quest’area e stabilire regole chiare nel settore. Questo vuoto legale deve essere eliminato il prima possibile. Se vogliamo in qualche modo andare d’accordo con questa attività, e non abbiamo altre opzioni nella realtà attuale, bisogna introdurre una regolamentazione giuridica aggiungendo al quadro normativo il concetto di mining”.
Il viceministro ha anche suggerito che sarebbe più prudente lasciare che le autorità regionali, non le loro controparti federali, stabiliscano i siti di mining e le eventuali quote energetiche.
“Forse dovrebbe essere sincronizzato con le strategie di sviluppo delle regioni e con i piani di altri settori industriali”, ha aggiunto.
Mining fonte alternativa di reddito
Grabchak ha sottolineato l’importanza di limitare il consumo di energia nei piani di sviluppo regionale in Russia, che si tradurranno in un mercato più efficiente per l’industria del mining.
Di recente, il membro della Duma russa e presidente del Comitato per l’energia Pavel Zavalny ha proposto Bitcoin e valuta nazionali come metodi di pagamento alternativi per le esportazioni di energia verso considerati “paesi amici”. Inoltre a marzo, un gruppo di lavoro sempre all’interno della Duma ha chiesto “una chiara regolamentazione del settore delle risorse digitali” come approccio più efficace per ridurre i rischi associati all’adozione delle criptovalute nel paese.
Il discorso di Grabchak colloca l’attività di mining in Russia in una prospettiva strategica per lo stato. Ha anche condiviso la sua incredulità sulla capacità del mercato di regolare la quantità e l’allocazione degli operatori (miners). In precedenza, il 21 marzo, il vicepremier Aleksandr Novak aveva dichiarato che “sarebbe ragionevole” legalizzare l’attività di mining.
Queste dichiarazioni sottolineano il sostegno all’industria delle criptovalute dopo l’improvviso attacco della Banca centrale russa (CBR) che a gennaio aveva chiesto il divieto assoluto di mining e trading di criptovalute su tutto il territorio nazionale.
Soffocare l’economia russa
Gli Stati Uniti e i suoi partner hanno adottato misure per garantire che il governo russo non possa condurre transazioni finanziarie nel campo delle criptovalute. Sebbene la maggior parte dei grandi scambi di cripto operi in Russia, sono stati costretti a rispettare le liste nere che prendono di mira alcune organizzazioni.
Nel frattempo, la Russia ha assistito a una crescita marcata nell’utilizzo della criptovaluta quest’anno, con un rapporto del governo che in precedenza aveva rivelato che i russi possedevano quasi il 12% delle criptovalute a livello mondiale, ovvero circa 240 miliardi di dollari.
L’abbondante approvvigionamento energetico del paese, combinato con il suo ambiente gelido, lo rende un’opzione per il mining davvero adatta.