Salone dei Pagamenti, D’Angelo (Deloitte) racconta i risultati della ricerca “Fintech for good”
Dalla ricerca di Deloitte, “Fintech for Good“, presentata per la prima volta sul palco del Salone dei Pagamenti, emerge che il Fintech for Good cresce, diventando un fenomeno sempre più diffuso a livello globale, in grado di rispondere alla crescente necessità di collegare il mondo della finanza a benefici sociali o ambientali. Tra i segmenti di mercato che maggiormente integrano i fattori ESG nella progettazione, sviluppo e implementazione di organizzazioni e servizi Fintech, figurano il digital banking, i pagamenti e gli investimenti, rispettivamente con il 24%, il 20% e il 19% del campione.
In termini di presenza geografica, le aziende Fintech for Good appaiono distribuite sia nelle economie emergenti (30%) sia in quelle avanzate (49%). Gli Stati Uniti rappresentano il primo Paese per numero di Fintech for Good (30% del campione totale), seguiti dal Regno Unito (15%) mentre il mercato italiano mostra margini di crescita con una quota del 7% del campione totale.
Queste le principali evidenze di un’analisi Deloitte condotta a livello globale, in collaborazione con Tiresia, il Centro di ricerca della School of Management del Politecnico di Milano dedicato allo studio delle strategie di sostenibilità e dei modelli di innovazione, Fintech District, la community internazionale di riferimento per l’ecosistema Fintech e Techfin in Italia, e FTS Group.
La ricerca ha identificato lo stato attuale del Fintech for Good, offrendo un quadro complessivo di come questo segmento di mercato stia prendendo forma. Partendo da un dataset iniziale di oltre 15.000 fintech, Deloitte ne individua 485 che possono essere considerate Fintech for Good, secondo i criteri della intenzionalità, addizionalità e misurabilità.
Stefano D’Angelo, Researcher & Consultant Deloitte ci racconta i dettagli nel video intervista al margine del Salone dei Pagamenti.