Dopo Francia, Austria e Belgio, anche la Danimarca vieta il burqa in pubblico.
In data 31 maggio 2018, il parlamento ha approvato una legge presentata dal governo centrodestra che vieta di indossare in pubblico gli indumenti che coprono il viso, come appunto il burqa ed il niqab. Per la precisione, i voti favorevoli sono stati 75, mentre quelli contrari 30.
Sempre il governo, ha comunque voluto precisare che non si tratta di legiferare contro nessuna religione: la legge, infatti, non bandisce turbanti, foulard o tradizionali copricapo ebraici.
La legge, che ha già preso il nome di “Burqa ban“, di fatto prevede restrizioni all’abbigliamento ed entrerà in vigore il primo agosto; la cosa riguarda soprattutto le donne musulmane più conservatrici (anche se il loro numero è limitato in Danimarca).
In caso di violazione sono previsti una multa di 150 dollari, oltre che fino a sei mesi di carcere per la reiterazione. La stessa legge prevede inoltre fino a due anni di carcere per chi costringerà una persona ad indossare indumenti che coprono il viso.
Prima della Danimarca, nell’ottobre del 2017, anche l’Austria aveva vietato per legge l’utilizzo di indumenti che coprono interamente il viso in pubblico, senza indicare con precisione il burqa ed il niqab.
In questo caso la normativa era stata voluta da Sebastian Kurz, ministro degli esteri e leader del Partito popolare austriaco (Ovp), la sua violazione comporta una sanzione di 150 euro ed anche in questo caso prese il nome di “burqa verbot”.
Ancora prima di loro, nel 2011, Francia e Belgio avevano introdotto il divieto del burqa; qui però la legge consente alle persone di coprirsi il viso nel caso in cui ci sia un “motivo chiaro” come, ad esempio, il casco per i motociclisti.
In Germania, invece, il Bundestag ha approvato una legge che vieta l’uso del velo integrale alle funzionarie pubbliche. In Olanda, in fine, sono al vaglio del Parlamento misure simili a quelle degli altri Paesi.