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Vincitore Giro d’Italia 2012: sì, mi sono dopato

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ROMA (WSI) – Il canadese Ryder Hesjedal, vincitore l’anno scorso del Giro d’Italia, ha ammesso di essersi dopato “più di dieci anni fa”.

La confessione arriva dopo le accuse di Dane Michael Rasmussen. “Ho amato e amo questo sport, ma più di dieci anni fa ho scelto la strada sbagliata” le parole di Hesjedal, che si è scusato.

Michael Rasmussen nella sua autobiografia dal titolo “Yellow Fever” (Febbre gialla), in uscita lunedì prossimo ma anticipata, in alcuni passaggi, dal giornale danese ‘Politiken’, tira infatti in ballo il canadese Ryder Hesjedal.

Rasmussen, che ha confessato di aver fatto uso di sostenze illecite tra il 1998 al 2010, ha raccontato di aver insegnato a Ryder, allora giovane talento della mountain bike, e ad altri due nordamericani, Seamus McGrath e Chris Sheppard, a far uso di Epo.

Hesjedal, reduce un 2013 incolore, diventò stradista nel 2005 con la Us Postal, poi passò nel 2008 alla Slipstream prima di vincere, con la Garmin, il Giro del 2012, dove entro’ nella storia come il primo canadese a conquistare la maglia rosa“.

Rasmussen, costretto a ritirarsi dalla Rabobank dal Tour de France 2007 per aver mentito sul luogo di allenamento (sostenne di trovarsi in Messico, evitando così un paio di controlli a sorpresa, ma Davide Cassani, commentatore Rai, lo inchiodo’ in diretta tv rivelando di averlo visto in Trentino), avrebbe accusato anche Bjarne Riis per essere stato al corrente, nel 2002, del doping di squadra nella Csc.

Raccontando di aver incontrato Riis e Tyler Hamilton in una camera d’albergo mentre l’americano si iniettava una sirina di cortisone. Accuse anche verso Nicki Sorensen, ancora in attività con la Saxo Bank (“Ha nascosto sostanze nel giardino della sua casa in Toscana”) e l’ex corridore Rolf Sorensen (“Si inietto’ una siringa piena di una preparazione a base di cortisone”).

A difendere Riis ci pensa il boss della Saxo Bank“, Lars Seier: “Abbiamo sponsorizzato la squadra per sei stagioni (dal 2008, ndr) senza alcun problema. Le accuse di Rasmussen non sono credibili, ho ancora piena fiducia in Bjarne”, ha detto a Sporten.dk.

Rasmussen ammette di non aver mai visto Hesjedal ricorrere a prodotti illeciti ma di averlo istruito in materia di doping nel 2003, anno in cui il nordamericano ambiva a partecipare alle Olimpiadi di Atene 2004. (Rainews).