New York – I maggiori enofili al mondo rimangono i francesi e gli italiani, ma negli ultimi anni stanno perdendo progressivamente il loro margine di vantaggio su Cina, Russia e Stati Uniti, complici probabilmente la crisi e una maggiore attenzione per la qualita’ rispetto alla quantita’.
Se si aggiunge ai calcoli il business spagnolo, la quantita’ di vino prodotto in Francia e Italia e’ pari alla meta’ della somma mondiale. Parigi, Madrid e Roma godono di un aumento delle esportazoni, dovuto alla maggiore domanda. Piu’ di una ogni quattro bottiglie bevut nel mondo e’ infatti importata dall’estero. E spesso proviene dai due paesi che rappresentano l’elite, essendo dotati storicamente delle vigne migliori e meglio trattate.
Le esportazioni francesi valgono $8,4 miliardi di giro d’affari, il top nel 2010. Ma anche il business italiano non e’ da meno: le 243 milioni di casse esportate (per un incremento del 43% rispetto al 2007) hanno rappresentato il livello piu’ alto toccato da qualsiasi paese al mondo per quanto riguarda i volumi.
Gli americani hanno bevuto come nessun altro popolo l’anno scorso. Insieme a cinesi e russi stanno trascinando al rialzo la crescita dei consumi di vino. Dal 2007 il rialzo e’ stato del 3,5%.
Da soli i cinesi hanno sorseggiato nel 2011 il 20% di vino in piu’ rispetto a quanto fatto nel 2010, superando i britannici e diventando il quinto maggiore mercato al mondo. Nella nazione asiatica sono state aperte 156 milioni di casse nel 2011 (una cassa contiene 12 bottiglie standard da tre quarti di litro).