Visa “regalerà” 10mila dollari a 50 ristoranti (per un investimento totale di 500mila dollari) affinché si dotino delle ultime tecnologie per i pagamenti elettronici. Ma a una condizione: non dovranno più accettare pagamenti in contanti. L’operazione di Visa offrirà upgrade per i terminal di pagamento dei ristoranti interessati in modo da permettere anche l’utilizzo dei pagamenti contactless. I commercianti potranno iscriversi all’iniziativa da una application telematica che sarà avviata ad agosto.
Quella del colosso delle carte di credito appare come una delle mosse più emblematiche di un mondo che si sta gradualmente allontanando da monete e banconote. Negli Stati Uniti la tradizionale forma di pagamento resta applicata per il 30% delle spese personali, secondo l’ultimo report Nielsen; in Italia tale quota è tradizionalmente molto più elevata.
Per la società, che applica tariffe su ogni transazione in transito sul suo sistema, la diffusione della carta di credito a detrimento dei contanti è certamente un affare. “Secondo Visa, una cultura cashless significa convenienza, sicurezza, e facilità d’uso. Ciò si traduce in libertà per i consumatori e i commercianti”, ha dichiarato Jack Forestell, responsabile della soluzioni commerciali di Visa. Di guerra al contante si è molto parlato anche dal fronte della politica economica, in termini di lotta all’evasione, e monetaria, sotto il profilo dell’efficacia di misure come i tassi negativi (che per l’appunto non possono essere applicati sul cash).
“Siamo focalizzati nel mettere i contanti fuori gioco”, ha detto senza mezzi termini il ceo di Visa, Al Kelly il mese scorso; per indirizzare l’attenzione degli osservatori, la società ha in serbo un report intitolato “Città senza contanti: comprendere i benefici dei pagamenti digitali” che sarà pubblicato entro l’anno. Secondo le stime rilasciate in anteprima, convertire 100 città (non è chiaro quali) all’abolizione del cash garantirebbe benefici pari a 312 miliardi di dollari annui.