Il coronavirus e le misure di contenimento hanno scatenato “una crisi senza precedenti nella storia recente”. L’incertezza sulla ripresa “è forte” e quest’anno il PIL italiano potrebbe subire una contrazione tra il -9% e il -13%.
Il Governatore Ignazio Visco, nelle Considerazioni finali, presentate in streaming in occasione della Relazione annuale della Banca d’Italia, sceglie la strada della chiarezza che richiama la gravità della situazione senza rinunciare alla speranza.
“Ce la faremo partendo dai punti di forza di cui qualche volta ci scordiamo; affrontando finalmente le debolezze che qualche volta non vogliamo vedere”.
Tra i punti deboli, Visco cita l’evasione fiscale:
“Ciò che soprattutto ci differenzia dalle altre economia avanzate è l’incidenza dell’economia sommersa e dell’evasione che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata per quanto rispettano pienamente le regole”.
Il numero uno di Bankitalia invita a “un profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga contro del rinnovamento di sistema di protezione sociale, deve porsi l’obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi”.
Per Visco, “le ingiustizie e i profondi effetti distorsivi che derivano da evasione e sommerso si riverberano sulla capacità di crescere e di innovare delle imprese; generano rendite a scapito dell’efficienza del sistema produttivo”.
Ruolo centrale della BCE
Nella crisi causata dall’emergenza Covid, – spiega Visco – un ruolo centrale quello giocato dalla Banca centrale europea, il cui consiglio “è intervenuto con immediatezza” e soltanto a marzo e aprile ha portato a 10 miliardi il ritmo d’investimento in Btp e affini del primo programma di acquisti, a cui “si sono aggiunti ulteriori interventi, di ammontare anche più alto, nel contesto del nuovo programma di acquisti” denominato Pepp.
La discesa dello spread Btp-Bund nelle ultime settimane “è confortante; riflette l’azione della politica monetaria e le iniziative europee per il sostegno dell’attività produttiva e il lavoro e per il rilancio degli investimenti”. Ma il differenziale “è ancora quasi il doppio di quelli di Spagna e Portogallo, su valori che non trovano giustificazione nei fondamentali della nostra economia”.
Rischio aumento diseguaglianze
Guardando avanti, Visco spiega che l’esito della crisi nel quale il Paese, con il resto del mondo, è stato gettato dal coronavirus rischia di ampliare le forbici tra chi possiede di più e chi di meno.
Nella relazione di via Nazionale si stima inoltre che la crisi economica porterà a una riduzione del reddito che per il 20% di famiglie con redditi inferiori (“il quinto più basso della distribuzione”) sarà “due volte più ampia di quella subita dalle famiglie appartenenti al quinto più elevato” ovvero al 20% che ha redditi maggiori.
Recovery fund: “primo passo verso un’unione di bilancio”
Non è mancato un accenno al Recovery fund proposto dalla Commissione Europea, che Visco vede come “un primo passo verso un’unione di bilancio e il completamento del disegno europeo”.
Per il Governatore della Banca d’Italia, “un impegno unitario è nell’interesse di tutti: le drammatiche circostanze di oggi rafforzano le ragioni dello stare insieme, spingono a perseguire un progetto che mobiliti risorse a sostegno di una crescita inclusiva e sostenibile”. Visco ricorda, infine, che i fondi europei non potranno mai essere ‘gratuiti’: il debito europeo e1 debito di tutti e l’Italia contribuirà sempre in misura importante al finanziamento delle iniziative comunitarie, perché è la terza economia dell’Unione. Ma un’azione comune, forte e coordinata potrà proteggere e contribuire a rilanciare la capacitàproduttiva e l’occupazione in tutta l’economia europea”.