ROMA (WSI) – A sorpresa la Cina firma l’accordo per la fornitura di gas naturale da parte di Gazprom. Accordo firmato a Shanghai, dove il presidente russo Vladimir Putin si trova in visita.
Il numero uno del monopolista russo del gas Alexei Miller ha sottolineato che il contratto firmatocon la compagnia Cnpc varrĂ 400 miliardi di dollari circa, con durata trentennale.
“Questo è il più grande contratto per Gazprom. Un contratto come questo non è mai stato firmato da nessun’altra compagnia”, ha spiegato Miller. Secondo Interfax, questo vuol dire che il prezzo è qualcosa come 350 dollari per mille metri cubi.
Smentite le indiscrezioni del Financial Times secondo cui Pechino non avrebbe firmato l’accordo.
Nelle ultime settimane, la stampa russa, i funzionari di Mosca e lo stesso Putin avevano detto però ripetutamente che l’accordo sul gas – dopo trattative che vanno avanti da più di un decennio – sarebbe stato raggiunto nel corso della visita del presidente russo a Shanghai, che terminerà domani sera.
PetroChina, controllata del colosso statale
China National Petroleum Corp – società petrolifera numero uno in Cina – aveva invece riferito al Financial Tinmes che nel breve termine non sarebbe stata apposta alcuna firma di accordo tra le controparti.
Non è un mistero che, in un momento in cui è isolata dall’Occidente per la crisi ucraina, la Russia stia cercando il sostegno di altri paesi, tra cui Cina e Iran. Tanto che nei giorni scorsi si è parlato anche di un meeting per annientare il dollaro: nella strategia anti-Usa, Putin vorrebbe coinvolgere proprio Pechino.
Indiscrezioni avevano parlato di come il presidente avrebbe tentato di convincere Pechino a siglare i contratti per la fornitura di petrolio e gas in rubli e yuan, e non in dollari.
Ma “noi non firmeremo – aveva detto secondo l’FT detto Mao Zefeng, portavoce della società , riferendosi all’obiettivo di Mosca di convincere Pechino a firmare un accordo di 30 anni e del valore di $456 miliardi per acquistare gas da Gazprom. “Al momento i prezzi alle importazioni e quelli domestici sono invertiti. Stiamo già perdendo soldi sul gas importato, non possiamo perderne di più”.
La propaganda russa, nei giorni scorsi, è continuata imperterrita, con il vice ministro dell’Energia Anatoly Yanovsky che ha parlato di una probabilità del 98% di un accordo.