Automazione meccanica, intelligenza artificiale, robotica: quali opportunità di investimento?

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di Luca Censoplano, wealth advisor

Droni per le consegne a domicilio, robot collaborativi che affiancano operai e impiegati, veicoli a guida autonoma e robot-chirurghi in grado di garantire un’estrema precisione. La forza dirompente della robotica di nuova generazione – che coniuga diverse discipline come l’informatica, la bioingegneria e l’intelligenza artificiale – è destinata a cambiare non solo il nostro modo di vivere e di lavorare, ma anche di investire. C’è un ventaglio sempre più ampio di innovazioni che nei prossimi anni modificheranno in modo determinante la nostra quotidianità e che già oggi rappresentano una grande opportunità derivante da uno sviluppo pressoché illimitato.

Anche sui mercati finanziari, infatti, la robotica è in pieno fermento, con le aziende quotate di questo comparto che offrono un potenziale trend secolare (ossia i trend di lungo periodo). Se finora l’automazione ha viaggiato su un filone separato, in particolare negli ultimi mesi si è accelerato il tema dell’intelligenza artificiale e di come questa si integra con la robotica meccanica, che già in molti settori è al servizio dell’uomo e lo sostituisce nei lavori pesanti per liberare il nostro tempo per attività più significative.

Mentre procede questo processo di armonizzazione che si compirà negli anni a venire, in particolare in Asia e Stati Uniti, stanno rapidamente crescendo quelle aziende che producono componenti e macchine finite per il mondo dell’industria (produzione, logistica, stampanti 3D, sensori, ecc.) o per applicazioni al servizio dei consumatori in ambito domestico, biomedico e della sicurezza.

Al momento sono oltre 200 le società quotate a cui si aggiunge un numero sempre maggiore di fondi gestiti ed ETF tematici che investono in robotica e permettono di diversificare il portafoglio per settore economico, area geografica e valuta. Rispetto a settori storicamente più storici e conosciuti, come ad esempio il farmaceutico, quello dell’automazione è relativamente nuovo e richiede perciò una maggiore attenzione per comprendere la volatilità e i movimenti dei titoli che vivono una fase di grande accelerazione, ma su cui pesa l’incognita del futuro di queste tecnologie.

Se nel 2021 è stato superato per la prima volta il mezzo milione di installazioni di nuovi robot industriali e si stima che entro il 2025 si possano raggiungere quasi 700.000 di nuove unità all’anno (dati International Federation of Robotics), secondo lo studio Global Collaborative Robots Market SizeShare & Industry Trends Analysis di ReportLinker, il mercato globale dei robot collaborativi dovrebbe raggiungere i 10,8 miliardi di dollari entro il 2028, con una crescita progressiva del 40%. I robot industriali e le soluzioni automatizzate assisteranno le catene di montaggio e le fabbriche cosiddette “intelligenti” diventeranno lo standard, garantendo più rapidità ed efficacia, meno errori e coinvolgimento umano.

Anche sul fronte dell’intelligenza artificiale, capace di gestire grandi dati complessi e di fornire soluzioni per un’elaborazione altamente precisa e veloce, si stima che nel 2023 la spesa di governi e imprese supererà i 500 miliardi di dollari (fonte: Worldwide Semiannual Artificial Intelligence Tracker) e che, già oggi, circa il 50% delle aziende globali stiano investendo in questa tecnologia (fonte: Top 10 Global Consumer Trends 2023).

Dalla logistica alla medicina, dall’ospitalità all’automotive, gli investitori – venture capital e private equity in testa – continuano a finanziare l’innovazione robotica nei settori più vari, con l’obiettivo di guidare (e capitalizzare) lo sviluppo di queste tecnologie all’avanguardia.

Per vedere l’applicazione effettiva di alcune di esse bisognerà magari ancora aspettare una decina di anni; peraltro, il tempo adatto per investire su quelle aziende internazionali in grado di sviluppare progetti innovativi che, pur non essendo più in forma embrionale, non hanno ancora liberato il massimo del loro potenziale.