C’era una volta…un rendimento sicuro

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

A cura di Michele Renna, consulente finanziario di Bari.

Da sempre l’uomo ha avuto questo straordinario dono di apprendere e accrescere la sua conoscenza su ogni materia esistente in natura. Le innovazioni, le scoperte in particolar modo che hanno cambiato le nostre vite per sempre, derivano da uomini che semplicemente non si sono accontentati della situazione in cui si trovavano.

Ieri, oggi e domani

Oggi più che mai abbiamo l’universo di informazioni nel palmo della nostra mano. Incredibile se ci pensate! La curiosità accresce la nostra cultura su ogni fronte, soprattutto quella finanziaria, centro nevralgico indispensabile per avere una vita degna di un uomo che si apprezzi e si rispetti nel nostro tempo. Gestire le proprie finanze è diventato fondamentale, perché segno di grande conoscenza della materia e di se stessi. Controllare il proprio denaro vuol dire essere in grado di gestire l’emotività, la parte più istintiva e primitiva di ognuno di noi.

Noi Italiani siamo il popolo che risparmia di più di tutti (oltre 1400 miliardi di euro stazionano sui nostri conti correnti nonostante i rendimenti siano negativi), brave formiche che mettono da parte i propri soldi eppure ogni anno ne “troviamo” sempre meno (circa il 2-3% in meno tra spese fisse e inflazione).

Risparmiamo, va bene. Ma quanto ci costa?

Investire conviene a tutti, nessuno escluso. Impiegare in modo intelligente il proprio denaro alimenta la circolazione di liquidità; il denaro viene immesso nel mercato, produce altro denaro derivante dagli investimenti, il consumo aumenta, circolano più soldi nel sistema, la gente è più di buon umore (fattore che influisce moltissimo sotto l’aspetto economico). Tutto è in espansione.

Paura e incertezza: i due driver dei non risparmiatori italiani

La maggior parte invece ha paura, non vuole rischiare i propri risparmi per qualcosa di incerto. Un procedere incerto che dipende non tanto su quale strumento finanziario mettere i propri soldi, ma a chi affidare e vincolare i risparmi di una vita. L’incertezza fa parte dell’uomo, meglio il certo che l’incerto (metto i soldi sul conto e là li troverò).

Qual è la differenza tra mettere i soldi sotto il materasso e parcheggiarli sul conto? Nessuna! Purtroppo o per fortuna senza rischio non c’è nulla, niente; zero rendimento, nessun futuro, nessun innovazione, nessuna motivazione, niente di niente. La stagnazione è la morte per l’uomo e l’unica via per vivere meglio è investire.

 

La soluzione? Una nuova consapevolezza finanziaria

Attenzione! Non si può investire semplicemente perché si punta ad un certo rendimento atteso. Solo dall’analisi dei bisogni, degli obiettivi, si può progettare un portafoglio finanziario. Il vero nodo è dunque il modo in cui ci approcciamo agli investimenti (e il motivo per cui gli investimenti saranno sempre deludenti). La domanda a cui rispondere non è “quanto rende” piuttosto “perché investire”… a quel punto avremo trovato la via maestra verso la consapevolezza finanziaria.

 

 

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it


L’autore è esclusivo responsabile del presente contributo, su cui non è eseguito alcun controllo editoriale da parte di Brown Editore S.r.l.. Il presente articolo non può costituire e non deve essere considerato in nessun caso una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento, ne raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza