Articolo di Stefania Quaglino, consulente patrimoniale e finanziario
Anche nel campo della finanza le disparità tra uomini e donne esistono e sono molto evidenti. Un report di Bankitalia del 2020, quindi recentissimo, ha dimostrato come le donne in Italia siano decisamente la categoria più fragile sotto l’aspetto finanziario: nonostante siano in media più scolarizzate rispetto agli uomini, in realtà poi non riescono a mettere a frutto la loro maggiore preparazione. Questo si ripercuote sulle retribuzioni della popolazione femminile e ovviamente avrà conseguenze negative anche sull’importo delle loro future pensioni.
La cultura dominante vuole la donna a casa a occuparsi della famiglia
Ma come si è arrivati a questa situazione? Probabilmente perché in Italia il modello culturale dominante vede la donna dedicarsi principalmente alla famiglia: è qualcosa che in un certo senso fa parte del nostro Dna. In Italia l’80% del tempo dedicato alla famiglia viene dalle donne ed è un dato molto diverso da quelli di altri Paesi europei. Questo concetto dovrebbe essere rimodulato. Se una donna decide di dedicare del tempo alla propria famiglia – e spesso e volentieri le donne rinunciano a lavorare full time, scegliendo un part time proprio per poter far fronte alle esigenze familiari – si dovrebbe rendere conto che sta svolgendo un lavoro gratuito che dovrà essere in qualche modo compensato.
Delegare le scelte finanziarie non è libertà, ma sottomissione
In concreto, la soluzione è crearsi un’indipendenza economica. In che modo? Partiamo da un esempio semplice. Noi donne, chi più chi meno, dedichiamo molto tempo al nostro aspetto fisico: la stessa quantità di tempo dovremmo destinarla a informarci per migliorare le nostre competenze finanziarie. Spesso le donne vivono come un vantaggio il non doversi occupare dell’aspetto finanziario del proprio patrimonio, che delegano ai propri compagni. Questa però non è libertà: al contrario, si tratta di un atto di sottomissione. Prima o poi arriva per tutti il momento in cui avere competenze finanziarie proprie diventa fondamentale.
Prodotti diversi a seconda dell’età
Il primo concetto chiave è proprio questo: le competenze. Il secondo è tenere conto dell’età anagrafica. Quando compro una crema per il viso la scelgo in funzione della mia età: se ho 30 anni o 50 il prodotto sarà diverso. Lo stesso vale per il risparmio: anche la costruzione dell’indipendenza finanziaria, attuale e futura, passa attraverso strumenti diversi a seconda dell’età del cliente. Anche in questo caso un esempio pratico aiuta a rendere l’idea.
Nel caso di una ragazza giovane, che vive ancora in famiglia, il regalo più bello che un genitore possa farle è cominciare ad accantonare delle cifre su un fondo pensione.
Così la ragazza avrà uno “zainetto” previdenziale che le servirà come sicurezza aggiuntiva quando si troverà, come spesso accade nel corso della vita, ad affrontare situazioni come la necessità di scegliere un lavoro part-time, o se sarà retribuita meno di un uomo per la stessa attività, o se ci saranno periodi in cui non lavorerà a causa di una gravidanza o per altri motivi. Aiutarla fin da subito ad avere questo “zainetto”, che la porterà ad avere una capacità finanziaria quando sarà più anziana, è una scelta molto saggia.
Non dipendere da mariti o compagni
Va poi tenuto in conto un altro aspetto: ancora oggi il 60% delle donne italiane dichiara di avere uno stile di vita che è legato e dipende dal marito. Anche questo approccio è decisamente scorretto: un matrimonio può concludersi in qualsiasi momento, mentre l’indipendenza economica ci dovrà essere per sempre
Accantonare da subito per conquistare un’indipendenza
Le parole chiave che le donne devono sempre avere presenti sono: autonomia, conoscenza e competenza, capacità di chiedere aiuto a un consulente nel momento in cui si deve approcciare con serietà il discorso del nostro futuro. I mezzi a disposizione sono tanti: un fondo pensione oggi può essere aperto con delle piccole cifre, risparmi che una donna è in grado di poter mettere da parte. Come le nostre nonne, che usavano la scatola dei biscotti per accantonare piccole cifre ogni settimana: oggi esistono ovviamente strumenti più evoluti, ma il concetto è lo stesso. Se, come donne, vogliamo avere un’indipendenza economica dobbiamo cominciare quanto prima ad accantonare qualcosa per noi. Se lavoriamo all’interno di una famiglia è giusto chiedere al nostro compagno, o fare in modo di organizzarci per accantonare a nostro beneficio anche una piccola cifra mensile, da destinare a un fondo pensione. Questa scelta ci sarà utile un domani.
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.tfinance@triboo.it
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