Essere professionisti migliori grazie a ciò che impariamo in famiglia
di Davide Barberi, regional manager di Sanpaolo Invest
La famiglia e il lavoro sono i due ambiti in cui si realizza appieno l’esperienza personale di ognuno di noi. Questo significa che ogni persona trascorre la sua esistenza su due percorsi diversi ma complementari, che apparentemente viaggiano su binari paralleli, ma in realtà in più occasioni comunicano e si scambiano competenze ed esperienze trasversali. In altre parole, quello che si apprende nell’ambito familiare molto spesso si dimostra utile anche nel lavoro e viceversa. Sia le esperienze familiari sia quelle lavorative ci permettono di acquisire competenze utili: alcune abilità manageriali, ad esempio, si possono rivelare costruttive anche per contribuire a un percorso di crescita sano all’interno della famiglia.
Valorizzare le competenze femminili
Nel dettaglio – e a mio parere è anche il primo elemento, quello più importante e fondante – credo fermamente nella valorizzazione del ruolo della donna. Questo perché le donne possiedono una serie di competenze emotive, psicologiche e razionali assolutamente complementari rispetto a quelle degli uomini. Il primo valore da tenere in considerazione è quindi quello della complementarietà tra il maschile e il femminile. Così come nella famiglia l’uomo e la donna apportano competenze ed esperienze differenti, ma che sono entrambe utilissime per contribuire alla crescita e all’evoluzione del nucleo familiare, lo stesso accade anche nel mondo del lavoro.
Ogni persona ha un’individualità da far crescere
Un altro elemento di fondamentale importanza in entrambi gli ambiti è l’esaltazione dei valori e delle capacità individuali. All’interno della famiglia, ogni figlio rappresenta un universo, un’individualità da valorizzare per far sì che cresca ed evolva nella miglior versione possibile di sé. Anche nella coppia, ognuno dei due elementi rappresenta un universo unico con le sue caratteristiche peculiari. Esaltare le caratteristiche peculiari di ciascuno significa creare un maggior valore rispetto al punto di partenza di ogni percorso individuale, arricchendo anche tutti gli altri membri della famiglia, e questo avviene anche nell’ambito lavorativo. Questa dinamica si sviluppa anche in senso contrario: molto spesso la presenza dei figli o dei partner ci aiuta a trovare la versione migliore di noi stessi, in un percorso di esaltazione dell’individualità che però va a vantaggio di tutto il gruppo.
Semplificare, spiegare, trovare soluzioni
L’ultimo elemento, ma non certo il meno importante, è la semplificazione. Capita frequentemente di notare come le migliori soluzioni siano spesso quelle più a portata di mano, le più semplici. Questo vale sia nella professione sia per quanto riguarda la gestione delle dinamiche familiari: mi piace ripetere che se non sono in grado di spiegare in cosa consiste il mio lavoro ai miei figli, difficilmente riuscirò a spiegarlo in maniera efficace a un cliente oppure ad un collega. Anche in questo caso il ragionamento può essere applicato in entrambe le direzioni: chi non si dimostra in grado di trovare una soluzione semplice a un problema dei figli difficilmente riuscirà a trovare soluzioni semplici ed efficaci alle questioni che sorgono nell’ambito dell’attività lavorativa.
Dare spiegazioni chiare e semplici aiuta anche i professionisti
Abituarsi a dare spiegazioni e a trovare soluzioni che possano essere comprese davvero da chiunque aiuta anche noi professionisti a essere più leggeri e ci costringe a sforzarci per cercare sempre le soluzioni più semplici, anche ai problemi più complessi, e a spiegarle in maniera efficace e comprensibile a tutti i nostri client