Felici in pensione: non è mai troppo presto per pianificare il futuro

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Articolo di Giovanni Camerota, consulente patrimoniale Saronno

Invecchiare oggi significa pensare di vivere e mantenersi un domani facendo fronte a tutte le esigenze e ai bisogni dell’età avanzata, in una realtà diversa da quella di oggi e che è in continuo mutamento, purtroppo in negativo.

Per fare solo alcuni esempi, basti pensare alla questione demografica: da anni ormai il numero dei nuovi nati è in calo, mentre quello degli anziani è in costante crescita. C’è poi il risvolto professionale: sempre meno giovani iniziano a lavorare mentre in parallelo aumenta il numero dei pensionati. In questo contesto l’aspettativa di vita continua a crescere, e questo è un dato che certamente andrà a incidere sulla sostenibilità del sistema pensionistico.

La fotografia “demografica”

Già nel 2018 in Italia i cittadini con più di 60 anni avevano superato gli under 30, e su 100 italiani 42 erano anziani: nel 2050 questa cifra salirà a 50 su 100, minando la sicurezza dell’intera struttura su cui si basa la previdenza. Si tratta di un campanello d’allarme al quale dovremmo pensare fin da ora.

Come bisogna muoversi? Anzitutto è necessario decidere di affrontare il problema e farlo da subito, magari non ricorrendo al fai-da-te ma con l’aiuto di un professionista, che supporti il cliente e lo spinga a ragionare su quello che deve essere seminato oggi, per poter poi raccogliere i frutti domani. Il confronto con il consulente finanziario permette all’assistito di porsi degli interrogativi, ad esempio su quando andrà in pensione, quanto spenderà per mantenere il suo stile di vita dopo aver smesso di lavorare e quali potrebbero essere gli effetti dell’inflazione sul capitale. Tutte domande alle quali oggi non possiamo rispondere, ma possiamo e dobbiamo cominciare a considerare, preferibilmente con l’aiuto di un professionista in grado di elaborare soluzioni ad hoc e personalizzate.

 

 

 

Gli strumenti per affrontare la vecchiaia al meglio

Un esempio molto calzante è quello della vasca da bagno piena d’acqua: se ci sono molti più pensionati che lavoratori l’acqua scorrerà giù molto velocemente, e se cerchiamo di mantenere il livello solo con piccole gocce che escono dal rubinetto prima o poi la vasca si svuoterà.

Per evitare di restare scoperto ciascuno di noi dovrà quindi provvedere a integrare il gap di reddito che si genererà nel momento della pensione con qualcosa di proprio, un gruzzolo che sarebbe meglio iniziare a costruire da subito. Oppure, sempre in vista della vecchiaia, trasferire a un terzo, tramite strumenti ad hoc, il rischio che invecchiando e vivendo sempre più a lungo possiamo ritrovarci malati, non autosufficienti o magari anche soli, senza poter contare sull’aiuto di nessuno. Anche in questi casi le spese potrebbero essere ingenti: badanti o ricoveri in Rsa possono costare cifre che vanno dai 1300 ai 2000 euro al mese, quindi importi non trascurabili.

Pensarci oggi permette di mettere da parte anche piccole somme, però lungo un arco di tempo più significativo e questo è indubbiamente un vantaggio.

Per la pianificazione previdenziale, sfruttare ad esempio uno strumento come una polizza a rendita è sicuramente utile, perché decidiamo noi l’età in cui andare in pensione, l’importo da versare e quanto ricevere. Ci sono poi altre soluzioni che ci permettono di poter contare su un supporto finanziario quando saremo anziani: è un aspetto importante perché, come sottolineavamo prima, a tante domande non possiamo ancora dare una risposta, e avere un salvadanaio già costruito nel tempo è sicuramente un vantaggio per il domani. Il mio consiglio a chi vuole affrontare il tema è quindi quello consueto: occuparsene oggi per non preoccuparsene domani.

 

 

 

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