Mi chiamo Antonella Carnevale, Consulente Finanziario Partner di Azimut Capital Management Spa, in attività da quasi 30 anni.
In tutti questi anni la mia attività si è realizzata attraverso tante sfide, dovute a repentini e più o meno profondi e prolungati cambiamenti dei mercati, cambiamenti geopolitici, cambiamenti di normative e fiscali, innovazioni tecnologiche e tutto questo è stata una grande occasione di crescita e continua formazione.
Oggi i clienti che siano pensionati, imprenditori o professionisti si stanno adeguando al cambiamento, sono più informati, sono più predisposti all’utilizzo di nuove tecnologie (smartphone, pc, ecc.) sono interessati a ricevere le mie newsletter, ma quello che è e resterà alla base dei nostri rapporti è la fiducia, il dialogo e l’empatia.
Un consulente “virtuale” e presente
A mio parere la relazione col cliente che si rafforza sempre più anche attraverso i canali digitali, non è solo un modo di operare sui mercati più veloce, a distanza, ma implica anche più trasparenza anche per una condivisione dell’archivio e dei documenti sottoscritti a condizione che venga mantenuto anche il contatto diretto. Oggi il mio cliente anche in momenti di ansia, legati a vicissitudini quali ad esempio momenti di forte correzione dei mercati è pronto con un WhatsApp a chiedermi rassicurazioni e io non posso esimermi dal rispondere o chiamare il cliente se comprendo il livello di preoccupazione che c’è in quel messaggio.
Un aspetto interessante della mia attività, legato al fatto che dura da tanti anni ed è fortemente caratterizzato da un rapporto di grande fidelizzazione e lealtà, che prima o poi devo inevitabilmente assistere il cliente nel delicato compito di aiutarli a pianificare il passaggio generazionale. La pianificazione del passaggio generazionale non la considero solo come un passaggio nella vecchiaia dei beni ma come un modus operandi che aiuti a tutelare il cliente e la sua famiglia nei diversi aspetti e potenziali vulnerabilità nel corso della vita. Ciò significa consigliare le giuste e indispensabili tutele con strumenti assicurativi, trust ecc. in base al fatto che la famiglia sia monoreddito o impresa e tutto sempre valutando un’ottimizzazione fiscale.
Con gli anni ho conosciuto, nella maggior parte dei casi tutta la famiglia del mio cliente, le situazioni più o meno complesse che possono essersi create con il sempre più diffuso e complesso sistema delle cosiddette “famiglie allargate” e il problema dei figli che hanno difficoltà al raggiungimento di una indipendenza economica o necessità ancora più delicate se ci sono figli che richiedono maggior tutele (diversamente abili, tossico dipendenti ecc.).
In tutti questi temi è importante il dialogo per ben comprendere le esigenze e studiare soluzioni con i specialist della mia azienda per condividere con il cliente le possibili soluzioni caso per caso.
Un altro aspetto che fidelizza molto il mio rapporto con il cliente è sicuramente il fatto che mi percepiscono come un professionista appassionata al mio lavoro e curiosa di condividere con il cliente quello che di nuovo c’è sul mercato, sapendo che il momento in cui li informo è perché da parte mia c’è stata già un’attenta valutazione dei rischi/costi e benefici di cui il cliente può avvantaggiarsi.
Come investire in economia reale
Un esempio di questi ultimi tempi è il progetto Azimut come supporto allo sviluppo dell’economia reale italiana. Viviamo e vivo un importante cambiamento epocale che mi sta permettendo di crescere, con un grande assist della mia casa mandante, un grande lavoro con imprenditori e risparmiatori in sinergia con professionisti a vantaggio del mio e del loro network.
Il motore che ci sta spingendo con grande impegno e lavoro alla realizzazione di questo progetto sono i nostri VALORI che condivido e sento ben radicati anche nei miei clienti:
Siamo italiani in Italia e abbiamo la possibilità di:
- sostenere l’Economia Reale italiana aiutando le nostre imprese in un momento in cui le banche sono in forte difficoltà (a oggi il 90% del credito arriva dal canale bancario rispetto al 70% dei Paesi più evoluti che hanno già scelto strategie “alternative”);
- proporre ai risparmiatori nuove forme di investimento per una migliore diversificazione del portafoglio e nel contempo offrire maggiori opportunità di performance;
- offrire a un maggior numero di risparmiatori quelle opportunità oggi riservate solo ai più sofisticati investitori al mondo abbassando la soglia di accesso e attaccando quella che – fino ad oggi – è stata una vera e propria “casta”.
In estrema sintesi la mia professione di consulente finanziario che oggi troppo spesso cambia nome (patrimonialista, private banker, promotore, WM ecc.) a mio avviso genera un po’ di confusione nei clienti. La mia è una professione caratterizzata da uno stretto legame con il cliente basato sulla fiducia, lealtà, onestà, capacità di ascolto e competenza. È un rapporto di fidelizzazione che cresce nel tempo e che sfrutta la tecnologia per migliorare l’operatività ma anche un maggior avvicinamento al mio cliente.
Come disse (Steve Jobs): L’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fai!
Questo articolo fa parte di una nuova rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
L’autore è esclusivo responsabile del presente contributo, su cui non è eseguito alcun controllo editoriale da parte di Brown Editore S.r.l.. Il presente articolo non può costituire e non deve essere considerato in nessun caso una sollecitazione al pubblico risparmio o la promozione di alcuna forma di investimento, ne raccomandazioni personalizzate ai sensi del Testo Unico della Finanza