di Sofia Baggi, consulente finanziaria
Le trappole mentali svolgono un ruolo significativo nel processo decisionale, in particolare nel contesto finanziario.
Eventi recenti, come l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS e la crisi della Silicon Valley Bank, evidenziano l’importanza di comprendere il “perché” dietro queste decisioni e di cercare di approfondire il processo decisionale stesso.
Gli individui tendono a utilizzare euristiche intuitive per elaborare le informazioni, il che può portare a errori significativi. Siamo, infatti, spesso influenzati da trappole comportamentali.
Il Premio Nobel per l’Economia Daniel Kahneman ha usato una metafora per descrivere queste situazioni: il nostro cervello è come un enorme elefante guidato da un piccolo omino. L’elefante rappresenta le nostre reazioni istintive ed emotive, mentre l’omino rappresenta la ragione e la logica.
Le 5 trappole mentali più comuni
- Preferenza del presente: questa trappola mentale si manifesta quando siamo eccessivamente concentrati sul presente e tendiamo a non guardare al futuro. Ciò può influenzare negativamente le nostre decisioni finanziarie, come le scelte pensionistiche e le coperture assicurative, poiché tendiamo a dare priorità agli obiettivi a breve termine rispetto a quelli a lungo termine. Un esempio pratico potrebbe essere una persona che sceglie di spendere i propri risparmi per acquistare un oggetto di lusso, trascurando la necessità di risparmiare per la pensione o per un’assicurazione sanitaria.
- Contabilità mentale: la contabilità mentale si verifica quando attribuiamo valori diversi al denaro in base alla sua provenienza, al mezzo di pagamento utilizzato o al contesto in cui ci troviamo. Ad esempio, potremmo essere più propensi a spendere denaro quando utilizziamo una carta di credito rispetto al contante o a trattare il denaro guadagnato in modo diverso da quello ricevuto come regalo. Un esempio pratico potrebbe essere una persona che spende senza problemi il denaro ricevuto come regalo di compleanno in un ristorante costoso, mentre si mostra più parsimoniosa quando si tratta di utilizzare il proprio stipendio per le spese quotidiane.
- Effetto dotazione: l’effetto dotazione si verifica quando attribuiamo maggior valore a un bene che possediamo rispetto a quello che gli daremmo se dovessimo acquistarlo. Questo comportamento ci porta a trascurare il “costo opportunità” e può influenzare negativamente le nostre decisioni finanziarie, come la vendita di titoli o l’acquisto di nuovi investimenti. Un esempio pratico potrebbe essere un investitore che possiede azioni di una società e si rifiuta di venderle, anche se le prospettive di crescita dell’azienda sono scarse, solo perché attribuisce un valore emotivo al possesso delle azioni.
- Framing (effetto inquadramento): le nostre scelte e preferenze possono variare a seconda di come viene presentato un problema o una situazione. Il linguaggio utilizzato, il contesto e le informazioni che riceviamo possono influenzare le nostre decisioni finanziarie. Ad esempio, un investitore potrebbe essere più propenso ad acquistare azioni di una società se il suo rendimento viene presentato in termini positivi (ad esempio, “un aumento del 10%”) piuttosto che in termini negativi (ad esempio, “una diminuzione del 90% rispetto al massimo storico”). Il framing può derivare da errori logici, di ragionamento o da informazioni errate ed incomplete, che possono indurci ad adottare un punto di vista semplificato e selettivo delle alternative disponibili.
- Overconfidence (eccessiva fiducia in sé stessi): l’overconfidence è la tendenza a sovrastimare le proprie capacità previsionali e di decisione, il che può portare a sottostimare i rischi e a trascurare l’importanza di chiedere consigli a esperti. Un esempio pratico di overconfidence potrebbe essere un investitore che crede di essere in grado di prevedere l’andamento del mercato azionario e decide di acquistare o vendere azioni senza consultare un consulente finanziario. Questa trappola mentale può portare a decisioni finanziarie sbagliate e potenzialmente dannose.
Come limitarle
Pur non potendo eliminare completamente le trappole mentali, è possibile limitarne l’impatto sulle nostre decisioni finanziarie. Alcuni suggerimenti includono:
- Aumentare il proprio livello di conoscenza e consapevolezza finanziaria: informarsi su vari argomenti finanziari e tenersi aggiornati sulle tendenze del mercato può aiutare a prendere decisioni più informate e razionali.
- Conoscere se stessi: prestare attenzione agli aspetti emotivi e comportamentali che influenzano le nostre decisioni e cercare di identificare le trappole mentali in cui tendiamo a cadere.
- Chiedere consigli a esperti: consultare consulenti finanziari o persone con esperienza nel campo delle finanze può offrire una prospettiva diversa e aiutare a evitare errori dovuti alle trappole mentali.
- Prendere in considerazione il lungo termine: quando si prendono decisioni finanziarie, è importante valutare gli obiettivi a lungo termine e non solo concentrarsi sulle immediate gratificazioni a breve termine.
- Essere consapevoli del framing: prestare attenzione al modo in cui le informazioni vengono presentate e cercare di valutare la situazione in modo oggettivo, senza farsi influenzare eccessivamente dal linguaggio o dal contesto.
In conclusione, le trappole mentali possono avere un impatto significativo sul processo decisionale finanziario. Aumentando la nostra conoscenza e consapevolezza delle trappole mentali e dei fattori emotivi e comportamentali che influenzano le nostre decisioni, possiamo migliorare la qualità delle scelte.