Articolo di Diego Mazzi, Consulente finanziario di San Giovanni Lupatoto, Veneto
Mi viene spesso fatta questa domanda, soprattutto dagli investitori più giovani. Anche se poniamo la stessa domanda su Google, ci vengono proposti decine e decine di articoli, c’è chi si schiera a favore dei fondi pensione soprattutto per la deducibilità fiscale, e chi si schiera a favore dei piani di accumulo (meglio se in ETF). A tutti quelli che mi chiedono quale sia lo strumento migliore tra i due, rispondo sempre che è come se mi chiedessero se sono meglio scarpe o calze… per andare lontano, servono entrambi!
Le principali differenze
Fondo pensione e piano di accumulo sono strumenti con caratteristiche differenti, ma soprattutto con scopi differenti.
Un fondo pensione, lo dice il nome stesso, ha un obiettivo ben chiaro, quello di integrare la pensione per garantirci un buon tenore di vita anche durante la nostra vecchiaia. Un dipendente che va in pensione oggi, riceve la liquidazione del TFR maturato negli anni ed una pensione con un importo in linea (o di poco inferiore) all’ultima retribuzione percepita. Chi andrà in pensione tra 20/30 anni riceverà la liquidazione del TFR maturato, ed una pensione pari a circa il 30/40% dell’ultima retribuzione percepita. E’ quindi indispensabile crearsi una pensione integrativa aderendo ad un fondo pensione.
Nel fondo pensione si dovrà versare almeno il TFR, integrandolo se possibile con dei versamenti volontari da parte dell’aderente e dove previsto anche con il contributo del datore di lavoro (vedi adesioni collettive). Tra i maggiori punti a favore del fondo pensione ci sono le seguenti agevolazioni fiscali: deducibilità dei versamenti volontari da parte dell’aderente, minori tassazioni sulla liquidazione e sulla rivalutazione del TFR versato nel fondo rispetto a quello lasciato in azienda.
Dall’altro lato, le somme versate nel fondo pensione hanno dei precisi limiti in termini di liquidabilità che lo rendono particolarmente vincolante in caso di necessità di disporre delle somme versate.
Un piano d’accumulo consiste nell’effettuare mensilmente degli acquisti di fondi o ETF con una cifra prestabilita. L’automaticità di questi versamenti estromette l’emotività nella gestione della strategia, evitando di incorrere nella tentazione di voler andare a indovinare il momento giusto per acquistare. Investire ogni mese la stessa somma permette inoltre di andare a comprare più quote dello strumento prescelto quando la singola quota vale poco, e di acquistarne meno quando la quota sale di prezzo.
A differenza dei fondi pensione, i piani di accumulo sono strumenti estremamente flessibili ed elastici che permettono, se necessario, di prelevare in qualsiasi momento quanto versato e di sospendere o aumentare i versamenti. Un piano di accumulo dovrebbe sempre essere abbinato a specifici obiettivi finanziari di vita, come ad esempio l’università o la casa per i figli, l’acquisto della prossima auto o della seconda casa al mare/montagna o comunque qualsiasi progetto di vita.
Come scegliere lo strumento finanziario migliore?
Definire in anticipo a cosa servirà quel piano di accumulo e stabilire in quanti anni raggiungere l’obiettivo permetterà di capire quanto dovrà durare il piano di investimento, quanto versare mensilmente e quanto dinamico e volatile dovrà essere lo strumento o gli strumenti oggetto di acquisto. Un piano di accumulo, se interpretato nel modo corretto, ha lo scopo di accompagnare verso un obiettivo e, grazie ai guadagni sull’investimento, di raggiungerlo con un minor impegno di capitale.
In conclusione, non si può scegliere tra i due. E’ come dover scegliere tra scarpe e calze per fare un lungo percorso, o chiedere ad un bambino se vuole più bene alla mamma o al papà (anche se da padre so che di solito la risposta non è a favore del papà…).
Qualsiasi under 50 in età lavorativa avrà bisogno di integrare la propria pensione, e qualsiasi investitore dovrebbe avere uno o più piani di accumulo per raggiungere i suoi obiettivi finanziari, dei quali sarà pienamente consapevole se assistito da un buon consulente finanziario.
Porsi come prima domanda “piano d’accumulo o fondo pensione?” è come iniziare a costruire una casa scegliendo quali mattoni utilizzare. Prima di pensare ai mattoni si dovrà decidere quale tipo di casa si vorrà costruire, a quanti piani, affidandosi opportunamente ad un architetto di fiducia per il progetto. La stessa cosa vale per la pianificazione finanziaria, un buon consulente saprà aiutare l’investitore a pianificare la propria vita economica, guidandolo alla fine alla scelta degli strumenti più idonei.
Concludo quindi invitando chiunque si ponga questa domanda, a ragionare invece su quali sono i suoi obiettivi finanziari di vita e ad agire subito per adottare la corretta strategia per raggiungerli.
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
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