Mercati, perché i cali nascondono opportunità

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di Giovanni Setti, consulente finanziario indipendente

Durante gli ultimi due anni l’incertezza ha pervaso i mercati finanziari. La pandemia, l’instabilità politica a livello italiano e globale, la guerra in Ucraina, l’inflazione e chi più ne ha più ne metta.

Vale la pena ricordare, però, che nei cali di mercato sono nascosti i semi dei successivi guadagni. Quello che faccio con i miei clienti è aiutarli a distogliere l’attenzione da come si sta comportando il mercato negli ultimi 6-12 mesi, facendoli concentrare sul futuro. Con ogni probabilità il mercato si riprenderà e si avvierà un nuovo corso di crescita (anche se nessuno sa con esattezza quando questo avverrà).

La storia è stata piena di periodi bui, ma i mercati hanno sempre trovato il modo di riprendersi. Ci basta pensare che negli ultimi 120 anni ci sono state due guerre mondiali, vari periodi di forte inflazione, bombardamenti nucleari, crisi politiche di tutti i tipi e altri eventi drammatici. Nonostante questo, il mercato azionario americano, che è il mercato di riferimento a livello mondiale, ha reso il 10,06% (dividendi inclusi). Una vera e propria macchina da soldi.

Cronistoria dei maggiori crolli dei mercati

Per dare ulteriore contesto a questo periodo straordinario, vediamo come si sono ripresi i mercati a seguito dei suoi più grandi crolli:

Grande depressione (1930-1932)

Punto più basso toccato dal mercato: -83%

Performance a 1 anno dopo il punto più basso: +121%

Performance a 5 anni dopo il punto più basso: +263%

Grande recessione (2007-2009)

Punto più basso toccato dal mercato: -57%

Performance a 1 anno dopo il punto più basso: +69%

Performance a 5 anni dopo il punto più basso: +157%

Covid-19 (2020-oggi)

Punto più basso toccato dal mercato: -34%

Performance a 1 anno dopo il punto più basso: +75%

Come possiamo notare, il mercato ha sempre ottenuto performance importanti a seguito di grossi crolli.

Come sfruttare questa situazione dei mercati?

Ecco alcuni punti importanti:

  1. Avere innanzitutto un portafoglio ben costruito che sia in linea con i propri obiettivi e il proprio profilo di rischio. Inoltre, è fondamentale che il cliente sia partecipe del percorso. In questo modo, essendo che comprende la strategia, risulterà più semplice aderirvi durante i momenti difficili.
  2. Tenere sempre una percentuale del proprio portafoglio in liquidità. Questo ci permetterà di sfruttare eventuali cali del mercato facendo acquisti a livelli di prezzo inferiori.
  3. Entrare gradualmente nel mercato anziché in un’unica soluzione. Entrare gradualmente nel mercato abbassa notevolmente la volatilità di un portafoglio. È vero che nel caso di mercati crescenti si possono abbassare le performance, ma è anche vero che si possono diminuire i ribassi durante mercati ribassisti.

Fatte tutte queste considerazioni bisogna sempre precisare che alla base del successo della strategia vi deve essere fiducia tra il cliente e il consulente. In questo modo il cliente seguirà i consigli del consulente ed eviterà di incappare nei tipici errori comportamentali che sono caratteristici di questi periodi.