di Damiano Baldelli, consulente assicurativo di Perugia
È sempre il momento giusto di pensare al futuro, anche e soprattutto quando questo non sembrerebbe riservarci granché.
Oggi voglio parlarvi dei PAC, ovvero i Piani d’accumulo del capitale. Uno strumento che ti permette di investire poco a poco, anche per mese per mese, per trovarti poi, al momento del bisogno, con un discreto capitale messo da parte.
È una modalità tra le altre cose favorita a livello fiscale e che presenta interessantissimi risvolti anche per quanto riguarda la gestione del rischio. Ho deciso di parlartene non solo per rendere manifesta l’esistenza di questi prodotti, ma per consigliarti di considerarli, dato che per moltissimi piccoli e medi risparmiatori possono essere di enorme aiuto nella gestione del capitale. Anche se dovesse essere poco e anche se dovessimo pensare di non essere ancora in grado di pensare al futuro con un investimento.
Cosa sono i PAC?
I PAC, acronimo per Piani di Accumulo del Capitale, sono fondi comuni di investimento che però hanno una modalità di sottoscrizione molto particolare e interessante soprattutto per chi vuole risparmiare un poco al mese.
Forse conosci già i fondi comuni, prodotti che ti permetto di acquistare quote e di partecipare all’eventuale crescita del fondo. I PAC, funzionano grosso modo in modo identico. La differenza di base, che li rende molto interessanti per chi ha poco da risparmiare magari ogni mese, è che puoi contribuire anche con piccolissime quote su base mensile.
Un vantaggio organizzativo molto importante, che ha anche dei risvolti importanti a livello di gestione del rischio.
Se sei di quelli che preferiscono rischi minori e distribuiti su un lungo periodo. Quello che mi piace di più dei PAC è la flessibilità.
Se oggi dovessi recarti in banca a scegliere un fondo, dovresti sborsare su bito una quota importante. Certo, potresti sicuramente comprare poche quote, per poi andare di nuovo il mese prossimo ad acquistare delle altre, e poi altre ancora.
Comodità: zero. Vantaggi rispetto ai PAC: zero, come vedremo. Il PAC è invece molto flessibile perché:
– Il monte investimenti totale è diviso in rate, in genere mensili
– Ogni mese versi la rata prestabilita, che immediatamente entra a far parte della tua quota di capitale del fondo
– Distribuisci il rischio dell’investimento totale su un periodo più lungo
– Non devi occuparti direttamente dei versamenti e della gestione
Una flessibilità davvero niente male, soprattutto per chi, magari proprio come noi, non ha tempo, voglia o capacità di mettersi davanti allo schermo e operare con il proprio capitale.
Un prodotto pronto, che oggi è flessibile anche a livello di scelta sul quanto versare, sul come versare e soprattutto avere una forma di investimento progressiva.
Benissimo. Ma non ci sono rischi?
Non ti racconto bugie. Ogni tipo di investimento, compreso il famigerato mattone, ha dei rischi. Ti basterebbe chiedere a chi ha acquistato una casa 10 anni fa e oggi se la potrebbe vedere anche dimezzata nel valore.
I PAC hanno però un grandissimo pregio rispetto alle forme classiche di investimento. Perché appunto si tratta di un investimento progressivo.
E dilatando nel tempo il tuo impegno sui mercati, finisci anche per diluire il rischio.
Un vantaggio sicuramente non da poco, che ha portato oggi i PAC ad essere più del 20% delle sottoscrizioni nella categoria Fondi Comuni di Investimento.
Non vivi con l’ossessione del momento giusto per investire
Chi non opera di frequente sui mercati tende a bersele tutte. Come quella che per far crescere il nostro capitale abbiamo necessariamente bisogno di trovare il momento giusto per farlo.
È vero che ci sono treni che passano soltanto una volta (pensa a Bitcoin, o magari a chi ha investito per tempo nelle azioni Amazon), ma è altrettanto vero che non si possono vivere gli investimenti come se fossimo al casinò.
I PAC invertono proprio questo modo di vedere i mercati: si può investire sempre e diluendo l’investimento nel tempo, riusciamo a cogliere non solo diversi momenti giusti, ma anche ad ammortizzare i momenti che invece sono… meno giusti.
A chi è adatto il PAC?
Ti starai chiedendo sicuramente se il PAC sia o meno lo strumento che può fare al caso tuo. Ti traccio un brevissimo identikit:
Vuoi investire nel tempo e in modo costante, senza sborsare tutto e subito?
Vuoi ridurre il rischio di investimento del tuo capitale, anche rispetto a fondi comuni molto tranquilli?
Vuoi crearti un gruzzolo da sfruttare nel futuro?
Se hai risposto di sì a queste domande, fai sicuramente parte del pubblico ideale per l’investimento in PAC.
Ma anche se non fosse questo esattamente il tuo identikit, nulla ti vieta di inserirli anche all’interno di una strategia più complessa, una strategia magari articolata su prodotti più rischiosi e meno rischiosi.
La mediazione del prezzo: compri poco quando i prezzi sono alti, compri tanto quando sono bassi
Un altro vantaggio innegabile dei PAC è quella che, almeno tra gli esperti, viene chiamata la mediazione dei prezzi.
Immagina di scegliere un PAC da 100 euro al mese, in settore azionario. Immagina anche che il prezzo medio delle azioni del pacchetto sia di 10 euro. Il primo mese avrai acquistato 10 azioni con la tua quota.
Nel caso di flessione nel secondo mese, con le azioni che scendono a 8 euro, potrai acquistarne 12,5. E nel caso di rialzo invece, sui 12 euro, ne comprerai 8.
Il costo medio delle azioni diventa così più basso del loro prezzo medio. Per un vantaggio innegabile per chi sceglie di investire seguendo questo tipo di percorsi.
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
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