di Luca Censoplano, wealth advisor di Allianz Bank
In un momento particolare per il mercato finanziario internazionale, depresso dalla pandemia prima, e in balia dell’inflazione e della crisi energetica ora, con l’aggiunta delle incertezze dettate dal quadro politico nazionale ed internazionale, è certamente molto difficile orientarsi negli investimenti.
Sia per neo investitori, sia per investitori “navigati”. Tuttavia, esistono dei settori che continuano a dare soddisfazione o che comunque risentono meno delle oscillazioni e delle fibrillazioni a cui il mercato è sottoposto in questi ultimi tempi. Uno di questi è il farmaceutico, non tanto quella parte collegata alle nuove tecnologie, che risente purtroppo anch’essa della crisi di disponibilità globale di microchip e componentistica, ma quella che fa capo alla ricerca e alla farmaceutica tradizionale (i medicinali in commercio).
La ricerca non solo non ha mai rallentato la propria attività, ma per esempio in occasione della pandemia, ha mobilitato le intelligenze di tutto il globo (e continua a farlo) nella ricerca di una soluzione definitiva per combattere il virus Covid-19.
Investire nel farmaceutico oggi può rivelarsi dunque una mossa intelligente anche in ottica futura, tenendo conto del fatto che parliamo di un’industria vocata a trovare soluzioni ad un numero infinito di patologie che oggi combattiamo ancora con difficoltà. Anzi, proprio il Covid-19 ha dato rinnovato vigore a tutta la ricerca medica, creando così nuovi capitoli di speranza per i pazienti di tutto il mondo.
La nostra salute fisica, dunque, potrebbe rivelarsi collegata a doppio filo, almeno in parte, a quella finanziaria. Anche se il settore è potenzialmente valido, è però sempre buona cosa affidarsi a consulenti esperti, in grado di orientarsi con consapevolezza in un mondo estremamente complesso e sfaccettato.