Raccontare la sostenibilità a chi investe

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di Vania Franceschelli, consulente finanziario di Modena

Circa un anno fa, ho deciso di iscrivermi al Master di Wealth Management – Gestione del Patrimonio alla Bologna Business School dell’università di Bologna ritrovandomi a sostenere un esame dal tema “Business Sustainability”. La prova ha suscitato in me non poche riflessioni.
Le risorse del pianeta non sono infinite, eppure le sfruttiamo ben più di quanto riescano a rigenerarsi. Esiste un’organizzazione di ricerca internazionale che ha dato il via al metodo di misura dell’impronta ecologica, il Global Footprint Network, calcolando il giorno del superamento delle risorse del mondo, letteralmente “Earth Overshoot Day”.
Un fenomeno che non si era mai verificato fin negli anni ‘70. Procedendo su questa scia, verso il 2050 l’umanità consumerà ben il doppio di quanto la Terra produca. Così mi son chiesta: “Come posso nel mio mondo essere più etica e sostenibile?”

Innanzitutto, sono diventata una forte sostenitrice dei 17 Sustainable Development Goals, i 17 obbiettivi per lo Sviluppo Sostenibile che l’Assemblea Generale dell’ONU il 25 settembre 2015 ha sancito e si è impegnata a conseguire entro il 2030, con l’aiuto e il contributo di tutti: governi, settore privato, società civile e ogni essere umano al mondo.
Il perseguimento dei Goals: 4. istruzione di qualità, 5. uguaglianza di genere, 8. lavoro dignitoso e crescita economica sono diventati dei capisaldi della mia attività di consulente finanziario e, soprattutto, della mia vita. Ed è per questo che, esattamente un anno dopo, ho intitolato la mia tesi “Credere negli ESG: presente e futuro della finanza sostenibile”.

Ma che cosa sono gli ESG e quali strumenti sono a disposizione del cliente per capire se un investimento è sostenibile o no?
ESG (Environmental, Social and Governance) è l’acronimo di finanza sostenibile ed è interpretata come la ricerca del rendimento finanziario coniugata al rispetto di principi etici, sociali ed ambientali. Per poter investire, dunque, il proprio denaro in maniera responsabile e sostenibile occorre scegliere e valutare le seguenti categorie:

investimenti tematici, società che investono i loro capitali in alcuni settori ben precisi tipo efficienza energetica, salute, energia rinnovabili;
investimenti “best in class”, società che ottengono le performance ESG migliori;
rispetto di norme e standard internazionali, investire in imprese e Stati che aderiscono a determinate convenzioni ONU o altre sue agenzie (Unicef, Unep , ecc);
esclusione di tutti i settori ritenuti poco etici, tipo armi, tabacco, pornografia ma anche esperimenti su animali, OGM;
integrazione delle istanze ESG nell’analisi finanziaria, oltre alla tradizionale analisi finanziaria, includere le istanze ESG nelle decisioni di investimento e nei rendimenti attesi;
engagement, l’investitore deve valutare quelle aziende in cui può avere un ruolo attivo nelle scelte ambientali, sociali, di governance dell’azienda, confrontandosi con il management e, ove possibile, esercitando il diritto di voto nell’assemblea degli azionisti;
impact investing: aziende, fondi e organizzazioni con l’intenzione dichiarata di generare sia un ritorno finanziario sia un impatto ambientale e sociale positivo, concreto e misurabile.

Il Consulente Finanziario ha un ruolo fondamentale in quanto può e deve aiutare il cliente a far chiarezza su questi concetti a partire da una regolamentazione più chiara. Dal 7 marzo 2019 il Parlamento, il Consiglio e la Commissione UE hanno infatti trovato un’intesa per indirizzare l’economia verso uno sviluppo green in linea con i Sustainable development goal (SDG) e per ridurre i casi di greenwashing, cioè di marketing ingannevole sulla sostenibilità.
Inoltre, il CF dovrà precisare quale potrebbe essere l’impatto sulla redditività del prodotto finanziario e come il prodotto possa contribuire alla sostenibilità. A tal proposito, credo che il modulo di profilazione del rischio del cliente debba essere necessariamente integrato con domande relative a questo comparto.

Ho avuto modo di informarmi e partecipare a convegni dal calibro internazionale (l’ultimo organizzato a New York alle Nazioni Unite nell’ambito del XVII International Cifa Forum) e posso affermare che essere investitori ESG non è una moda, è una necessità. Gli investimenti sostenibili, contrariamente a quanto sostenuto, risultano sempre più vincenti anche in termini di rendimento.

Secondo una ricerca integrata nella mia tesi – confrontando varie Sicav “sostenibili” con altre della stessa categoria poco sostenibili – è emerso che le Sicav ESG compliance battono l’indice di categoria e l’indice di benchmark, in un’ottica temporale di tre anni, ha una stabilità di rendimento maggiore rispetto alle altre sicav nonchè ottimi risultati nelle misure di volatilità (Sharpe, deviazione standard) e negli indicatori Modern Portfolio Theory (R-Quadro, Beta e Alfa). Quindi, avanti tutta per contribuire a centrare i GOALS alimentando sempre più le iniziative che ruotano intorno all’educazione finanziaria.

 

Questo articolo fa parte di una nuova rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it


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