Risparmio: come parlare di banca (e non solo) ai tuoi figli e nipoti

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Articolo di Marco Zambonini, consulente finanziario di Parma

Confucio diceva: “Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno; insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita.”

Questa frase è perfetta per spiegarti il tema di questo articolo. E mi è venuta in mente proprio quando ho cercato un’immagine che potesse esprimerti ciò che penso del rapporto genitori e figli riguardo al tema “ragazzi” e pianificazione finanziaria”.

Non sono padre, ma lavoro ogni giorno a stretto contatto con famiglie che hanno figli (e alle volte nipoti) giovani, magari ancora studenti e quindi in un momento in cui la banca non è quell’argomento così interessante o necessario, anzi. Se mediamente per una persona di 50/60 anni la banca rappresenta una necessaria perdita di tempo, dalle procedure lente e complicate, figurati cosa può pensarne suo figlio, nativo digitale e lontano per ideali ed operatività da tutto ciò che puzza di istituzionale e formale.

Mobile Banking e risparmio, un gap da colmare 

Fare un bonifico via home banking dalla scrivania di casa è diventata una comodità liberatoria negli ultimi dieci anni per i genitori, ma chiedere ad un ragazzo di armeggiare con la banca via computer è come pensare di fargli ascoltare un album in cd, chi lo fa più? Ed infatti le app via smartphone sono oggi la via più utilizzata per gestire i propri soldi e difficilmente si tornerà indietro. Ma prima o poi anche questi ragazzi, magari ora non così coinvolti nell’argomento, si troveranno a dover parlare di soldi, di investimenti e di futuro con il loro consulente finanziario.

Perché, purtroppo, il tempo dei Titoli di Stato a doppia cifra di interessi, degli immobili che non tradiscono mai, dello Stato che paga tutti i servizi è finito da tempo e l’eredità che queste situazioni hanno lasciato già ora è molto pesante, figuriamoci fra qualche decennio.

Così i ventenni di oggi, i cosiddetti Millennials, si trovano con la banca digitale, ma con il problema della pensione, della sanità (e in questi mesi abbiamo tutti toccato con mano cosa significa vivere un’emergenza sanitaria nel nostro Paese) ed in genere di gestire a livello economico la massa di mattoni che i genitori ed i nonni lasceranno loro in eredità, in un mondo dove tra l’altro il posto di lavoro non è più così “fisso” come lo era il loro.

In tutto questo, per completare il quadro, nessuno si è preso la briga di spiegare loro come poter fare per occuparsi dei risparmi, di aiutarli a capire quali scelte possono fare e a quali conseguenze quelle decisioni portano. Anzi, magari per evitare discussioni, le uniche cose che i genitori fanno sono di allungare qualche migliaia di euro per i vestiti, le vacanze, la macchina e così via.

La missione “italiana”: educare all’economia

In Italia, però, c’è un problema: ed è quello della scarsa educazione finanziaria, oltre a quello dell’analfabetismo funzionale, (cioè quelle persone che sanno leggere e scrivere, ma non non sono in grado di capire il libretto di istruzioni di un cellulare, per fare un esempio) che colpisce il 28% delle persone dai 16 ai 65 anni. Per questo motivo se sei un genitore e tieni davvero a tuo figlio, oltre al centone per il week end, è tua responsabilità insegnarli a pescare e non solo dargli il pesce da mangiare.

Ci sono dei valori dietro a quei cento euro che magari non sono facili da trasmettere e nemmeno immediati da comprendere da parte di tuo figlio, ma faranno la differenza per la sua vita. Ed è compito tuo fare in modo che lui o lei li impari.

Dall’altra poi ci sono delle conoscenze operative e professionali che invece non spettano a te e che sono altrettanto importanti: per queste è necessario affidarsi ad un consulente finanziario, magari lo stesso che hai tu e che possa aiutare tuo figlio con il suo primo conto corrente, il suo primo bancomat e la sua prima carta di credito, magari ricaricabile così puoi tenerne sono sotto controllo i movimenti in maniera più sicura.

Ti suggerisco anche di fare in modo che il professionista che hai scelto curi te ed il tuo partner come cura tuo figlio, anche se è normale che abbia meno disponibilità di voi genitori, ma la partita in questo caso la vinci sull’educazione finanziaria. Far comprendere al figli l’importanza di proteggersi dagli imprevisti (come dovresti fare anche tu, tra l’altro), di spendere meno di ciò che gli dai ogni settimana e di mettere da parte ciò che risparmia per progetti più grandi e più soddisfacenti del nuovo paio di scarpe o del drink in discoteca.

Far trovare la pappa pronta non sempre è la soluzione adatta per l’educazione finanziaria dei figli perché in questo modo faticano a comprendere il valore del risparmio e del lavoro dei genitori.

Ma mi rendo anche conto che potrebbe non essere così facile avere il tempo e la disponibilità da parte sua ad “entrare” nel suo mondo, considera sempre che c’è una generazione in mezzo e a quell’età alcuni ragazzi vedono i consigli dei genitori come un po’ distanti, per questo può essere una buona idea quella di affiancargli un professionista, esattamente come fai tu per i tuoi risparmi ed i tuoi progetti futuri.

E te lo confesso, per me è una gioia immensa attivare un nuovo rapporto ad un ragazzo, magari da poco maggiorenne, e seguirlo nei primi passi con la banca che poi lo affiancherà per sempre. E poi accompagnarlo nelle prime operazioni come una ricarica del telefono, il collegamento con la app dello smartphone e i primi risparmi accantonati per quando sarà più grande e dovrà giustamente badare a sé stesso. Ma anche spiegare come funziona un bonifico, un piano di accumulo ed anche un finanziamento.

Altrettanto gratificante è poi vedere come il ragazzo partecipi attivamente agli incontri della famiglia e che veda in me un professionista paziente e meritevole di stima.

Dobbiamo ricordare che i ragazzi di oggi saranno la futura spina dorsale del paese e le tue scelte oggi per loro possono significare tanto per il futuro non solo della tua famiglia, ma del nostro intero Paese.

Instradare i figli nel modo giusto può aiutarti in maniera determinante quando magari sarai tu ad avere bisogno di loro, in un futuro quando potresti essere in pensione e necessitare di un aiuto per sbrigare la tue faccende o gestire il tuo patrimonio, anche quello immobiliare, dove non manca mai la burocrazia.

Per cui se vuoi farti un favore e chiaramente se vuoi farlo a tuo figlio, appena è possibile, attivagli un conto corrente e fai quello che, purtroppo, le istituzioni ancora non hanno deciso di fare nelle scuole… insomma insegnagli a pescare!

 

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it


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