Trading online? Pessimo affare. Non “bruciate” i vostri soldi

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Articolo di Valerio Dente, Consulente Finanziario di Siena

Essere educati finanziariamente significa compiere delle scelte consapevoli per il proprio benessere finanziario. Scelte che quasi quotidianamente (e a volte involontariamente) effettuiamo. Ottobre è il mese dell’educazione finanziaria, a tal proposito ritengo fondamentale infondere maggiormente e con più incisività informazioni o suggerimenti che possano salvare dai guai finanziari.

Quanto si guadagna facendo trading online?

Abbiamo attraversato dei mesi difficili e ancora oggi viviamo purtroppo in un clima di incertezza. Soprattutto durante il lockdown, un periodo estremamente duro, durante il quale abbiamo fatto i conti con la chiusura non solo produttiva ma anche sociale. Quella chiusura ci ha indotto a trovare “nuovi passatempi” ed uno di questi per molte persone è stato il trading online, proprio perché chiusi in casa. Una pratica che spesso attraverso pubblicità ingannevoli ci fa cadere in tentazione, ammaliati dai grossi guadagni proposti.

Il trading non è affatto una strada veloce e semplice verso la ricchezza.

Implica teoria, pratica e gestione delle emozioni, che negli investimenti è tutt’altro che facile. Chi fa trading in modo professionale dedica ore e ore di studio sui grafici, ma un dato da notare è che nonostante questo il 90% dei trader perde soldi. Un dato reale che però viene sottovalutato o ignorato.

Occhio alle truffe!

All’interno di questo mondo però ci sono tantissime truffe, non sempre facili da riconoscere. Vi sono tanti segnali a cui prestare attenzione, ma ce ne sono tre da non sottovalutare.

  1. Il primo è proprio quel messaggio o pubblicità ingannevole che vediamo ripetutamente nei banner e che ci promette rendimenti elevati, addirittura superiori a quelli del mercato. Queste società o piattaforme hanno come unico interesse quello di farci cadere nella loro trappola
  2. Un secondo segnale importante che ci deve far sorgere qualche dubbio è il caso in cui ci vengano “regalati dei soldi”, attraverso bonus o incentivi ricorrenti
  3. Infine, un ultimo campanello d’allarme è quando veniamo contattati ripetutamente tramite chiamate telefoniche. Quelle stesse telefonate molto cordiali con proposte di investimento e ritorni spropositati.

Risparmi “bruciati”

Per nostra fortuna abbiamo il web come enorme risorsa da poter sfruttare. Un metodo per avere la sicurezza che una piattaforma è affidabile, è quello di verificare se la stessa è presente nell’albo dei soggetti autorizzati ad operare da parte della Consob. Autorità che negli ultimi anni sta lavorando incessantemente per poter eliminare e sanzionare piattaforme non autorizzate o truffaldine.

Solo nel 2020 ci sono stati 358 casi di truffe con danni per un valore di 20 milioni. In questo ultimo mese la Consob ha oscurato sei siti internet abusivi.

Il rischio insito del trading è quello di bruciare il proprio patrimonio piccolo o grande che sia.

Si può bruciare letteralmente tutto quello che si ha sulla piattaforma, mentre un caso che può produrre guai finanziari seri è l’uso inconsapevole della leva finanziaria.

È vero si può “bruciare” solo quello che si ha sul conto, ma questo non tiene conto delle nostre emozioni. Emozioni che attengono a quella parte di finanza comportamentale non sempre facili da gestire. Un’operazione andata bene per pura fortuna ci porta a continuare a stare all’interno del gioco, portandoci a esporci sempre di più con i nostri capitali.

Il risultato è uno e soltanto: la bancarotta.

Fare trading è una scommessa con un’alta probabilità di perdita come detto all’inizio. L’alternativa efficiente però esiste ed è quella di investire il denaro. Un investimento altro non è che un consumo differito. Ci priviamo di qualcosa oggi per averne di più domani.

Come difendersi?

La soluzione migliore ovviamente non è il fai da te, ma bensì affidarsi ad una figura professionale come quella del consulente finanziario.

Essenzialmente i motivi sono due:

  1. Il primo è rappresentato dalla possibilità di avere al nostro fianco una persona in grado di guidarci e poterci affiancare in ogni nostra esigenza finanziaria, con una presenza costante.
  2. Un ulteriore aspetto da non sottovalutare è la creazione di un rapporto fatto di fiducia e stabilità da perdurare nel tempo, nel quale si condividono successi, insuccessi e obiettivi personali

Insomma, non solo un professionista ma anche un amico.

 

Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.tfinance@triboo.it

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