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Vola Wall Street: Dow balza +308 punti, Nasdaq +3,07%. Small cap al massimo storico

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New York – Mai un avvio d’anno migliore per Wall Street, che vola sulla scia del compromesso che è stato raggiunto prima al Senato e poi alla Camera Usa per evitare il fiscal cliff, ovvero il precipizio fiscale. Il Dow Jones ha guadagnato 308,41 punti pari a un incremento del 2,35% a 13,412.55 punti. Volano anche lo S&P 500 (+2,54% a 1.462 punti) e il Nasdaq (+3,07% a 3.112 punti). Da notare che l’indice delle small cap, il Russell 2000, ha toccato il massimo storico di tutti i tempi, a quota 873.42 (+24.07) in rialzo +2.83%. il QQQ (paniere del Nasdaq) e’ salito +3,2%.

Rally generalizzato, buy su diversi comparti, come quello finanziario che assiste al rally di Bank of America, +3,45%; il titolo beneficia anche della decisione degli analisti di Evercore di aggiungere l’azione nella loro lista conviction buy; gli esperti hanno anche sottolineato che la banca è in cima alla classifica delle scelte relative alle società a larga capitalizzazione del settore finanziario; Morgan Stanley +3%, Citigroup +3,77%.

Sotto i riflettori anche i guadagni del comparto tecnologico: rally di Hewlett Packard +5,6% – ma il titolo è salito fino a +8,5%, Apple +4% circa; indice Philadelphia Semiconductor Index – che indica la performance dei semiconduttori – sale +3,5% e in generale tutti i 10 settori scambiati sullo S&P 500 avanzano di almeno +1,4%.

Lo S&P 500 è già in rialzo +3,7% negli ultimi due giorni di contrattazioni: si tratta del rialzo più forte dal dicembre del 2011. Gli scambi sulle azioni quotate sul listino sono in crescita +65% rispetto alle media degli ultimi 30 giorni.

Crollo volatilità, indice CBOE VIX Volatility Index -18,53% (vedere VIX in home page). I rendimenti dei Treasury a 10 anni, con il calo dei prezzi, testano il record dallo scorso settembre, con gli investitori che smobilizzano gli asset rifugio, salendo all’1,84% dopo aver terminato il 2012 al minimo in decenni.

Certo, rimangono ancora alcune sfide da superare, tanto che lo stesso responsabile dell’Ocse, Pier Carlo Padoan, ha affermato che il rischio recessione in Usa è stato solo rinviato. Tuttavia, è innegabile che l’accordo, sebbene con molte incognite, abbia scongiurato il peggio, in quanto è stato evitato un aumento delle tasse che avrebbe colpito, stando a quanto riporta il sito Cnbc, il 99% dei contribuenti. Rimandata la questione dei tagli alle spese.

Nessuna notizia rilevante dal fronte societario. Da segnalare che la prossima settimana, esattamente il prossimo martedì, Alcoa darà il via all’inizio della stagione degli utili societari, con la pubblicazione delle trimestrali relative al quarto trimestre del 2012.

Dal fronte economico, resi noti i dati relativi all’ Ism manifatturiero e alle spese per costruzioni. Mentre le seconde hanno deluso a novembre le attese, l’indice manifatturiero è salito al di sopra dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione (valori al di sotto) e di espansione (valori al di sopra) dell’attività economica, a 50,7 punti dai 49,5 precedenti, contro l’aumento a a 50,2 punti atteso dagli analisti di Reuters.

In ambito valutario, l’euro +0,38% a quota $1,3254, mentre rapporto dollaro/yen +0,45% a JPY 87,06. Euro/yen +0,78% a JPY 115,35.

Sul fronte delle commodities, commodities, i futures +1,92% a $93,58 al barile, oro +0,98% a $1.692,20 l’oncia.

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