NEW YORK (WSI) – Non è facile per gli investitori districarsi vittoriosamente in un mercato volatile come quello delle ultime settimane: il rischio di bruciarsi è alto anche perché molto concrete sono le ragioni di preoccupazione alla base del nervosismo dei listini. Come sempre, tuttavia, c’è qualcuno che ha trovato la sua strada per il profitto anche in tempi di mercato volatile.
Il fondo londinese Black Swan, ad esempio, ai tempi del crac Lehman Brothers del 2008 aveva realizzato un ritorno del 234%. Fra i fondi che, invece, possono trarre vantaggio dalla fase attuale ci sono quelli come il 36 South, che può comprare titoli derivati a protezione del rischio-volatilità quando sono meno cari per poi venderli in quando l’inevitabile crash sopraggiunge.
Per i suoi gestori la volatilità attuale è il sintomo di una malattia che proviene dalle profondità del mercato, una di quelle che neanche i tassi d’interesse negativi delle banche centrali potrebbero curare. Per farsi un’idea del livello della “paura” del mercato è sufficiente osservare l’andamento del Vix index sulla volatilità per notare come ci si stia riavvicinando ai livelli della crisi dell’euro del 2011.
“C’è un senso di paura nei mercati”, afferma Anthony Limbrick, portfolio manager e capo delle ricerche quantative presso 36 South, “ma forse anche un’aspettativa camuffata che se qualcosa di terribile dovesse sopraggiungere allora le banche centrali interverrebbero per calmare i mercati. Ma il compiacimento dei mercati può svanire in un istante”.
E’ in atto “un disastro economico guidato dalla morte a rallentatore del lato dell’offerta economica. Andare sotto zero coi tassi non funziona e sta rendendo sempre più difficile per le banche centrali stimolare l’economia globale”, prosegue Limbrick.
Le strategie del passato, che hanno permesso la ripresa dopo il tracollo del 2008, i programmi di allentamento quantitativo unite a un ecosistema permanente a bassi tassi d’interesse, stanno mostrando segni di cedimento.
“Ci sono i quattro cavalieri dell’apocalisse economica là fuori”, afferma Limbrick, “ci sono l’invecchiamento dei baby boomers, la tech disruption, un mercato del lavoro globalizzato e un enorme debito”.
Un’importanza particolare nelle difficoltà del mercato è stata ricoperta dal comparto bancario, in particolare quello europeo. Su questo punto il portfolio manager ritiene che i rischi del settore non possano essere più ignorati: “Il mercato sta lavorando sulla probabilità che i liquidi in una banca possano essere drenati dal bail-in. Sappiamo quanto sia la leva finanziaria delle banche: se finiscono nei guai, i soldi sono andati”.
Fonte: Business Insider