NEW YORK (WSI) – Quali sono le reali condizioni in cui versano i conti pubblici degli Stati Uniti? Si parla tanto di Eurozona, dove i falchi vigilano per evitare che le soglie di deficit imposte non vengano sforate, pena l’avvio di procedure di infrazione e vari avvertimenti.
Ma gli Stati Uniti, sicuramente, non possono ergersi a esempio di stabilità delle finanze pubbliche. E si tratterebbe di un problema presente in diversi stati. A lanciare l’allarme è Paul Volcker, ex presidente della Federal Reserve, che critica “le pratiche irregolari” con cui i governi di diversi stati maschererebbero i loro budget.
Le dichiarazioni sono contenute in un report pubblicato da Volcker Alliance, l’associazione che porta il suo nome è che è stata formata nel 2013, allo scopo di focalizarsi sulla necessità di riformare la democrazia negli Stati Uniti. All’epoca, disse: “L’erosione palpavile della fiducia nelle nostre istituzioni democratiche del governo richiede una risposta”.
Nel report si fa riferimento ai problemi di bilancio che stanno diventando insostenibili nello stato dell’Illinois; alla bancarotta di Detroit e ai problemi finanziari di Portorico. Tutte situazioni che si sono intensificate negli ultimi anni, a causa dei tagli drastici dei fondi federali, seguiti alla recessione che ha colpito gli Stati Uniti. Il risultato è che i costi saranno sostenuti soprattutto dalle generazioni future.
Volcker denuncia: “Il continuo stress fiscale sta portando gli stati a continuare, anche intensificare, pratiche contabili e di budget che oscurano le loro reali condizioni finanziarie, trasferiscono i costi attuali alle generazioni future, e rimandano la necessità di fare scelte difficili sulle priorità relative alle spese e sulle pratiche sulle entrate fiscali”.
Secondo l’ex numero uno della Fed, uno dei problemi risiede nell’assenza di onestà nel pianificare le spese. “Ci sono problemi nascosti dall’assenza di verità e integrità”, ha detto, con cui gli stati decidono di ricorrere a espedienti e stratagemmi attraverso cui dimostrano che le spese non hanno superano le entrate.
“Le tecniche includono il trasferimento da un anno agli altri dei momenti a cui si riferiscono le spese e le entrate; il contrarre prestiti di lungo periodo per pagare le spese correnti, l’utilizzare le entrate fiscali non ricorrenti per coprire i costi ricorrenti e il ritardare il finanziamento delle pensioni e dei benefici previdenziali sanitari”.