Da gennaio a settembre non sono partiti 222 voli verso l’Afghanistan e la ragione che ha bloccato gli aerei è stata la protesta dei piloti contro il governo, convinti che non si possa ritenere il Paese sicuro, come invece vorrebbe la Germania, e che dunque hanno incrociato le braccia quando è stato chiesto loro di rispedire indietro i richiedenti asilo da lì provenienti.
Come riportato da La Repubblica, la maggior parte dei voli erano destinati a Kabul ed in partenza da Francoforte; di questi, quasi un terzo avevano livrea della Lufthansa o della controllata Eurowings.
Aerei, dunque, mai partiti dopo la protesta di chi doveva pilotarli. Un’iniziativa che si aggiunge a quella dei medici che da mesi in Germania starebbero inventando malattie che ai profughi impediscono di viaggiare, in diretto contrasto con le indicazioni che arrivano dal governo di Berlino.
Nel frattempo, tra scioperi vari e la crisi di Ryanair, prova a cogliere l’opportunità di ottenere maggiori quote di mercato nel settore aereo il gruppo Air France-Klm ha presentato pochi giorni fa a Parigi le prime tratte di “Joon”, la sua nuova filiale low-cost.
Tra le prime destinazioni in partenza dall’aeroporto parigino di Roissy Charles-de Gaulle troviamo Roma, Napoli, Barcellona, Porto, Oslo, Istanbul e Berlino. Per questi voli, che verranno effettuati a bordo di Airbus A320, la compagnia annuncia 25.000 posti a 39 euro per un’andata semplice, tranne Istanbul che avrà un prezzo di 99 euro.
Dalla primavera Joon volerà anche più lontano, a Fortaleza (Brasile) e Mahé (Seychelles); la rete punta inoltre a estendersi verso destinazioni come il Cairo, Città del Capo e Teheran.
Ne emerge quindi la volontà di costruire una compagnia ibrida: voli a basso prezzo ma con destinazioni anche di ampio raggio, così da poter essere aggressivi sul mercato tramite una competitiva idea di business.
Air France, tuttavia, dovrà guardarsi le spalle dall’arrivo a Parigi di “Level”, la filiale low-cost di British Airways, che propone tratte di lungo raggio a prezzi competitivi: gli esempi più lampanti sono Parigi-New York a 129 euro o le Antille a 99 euro.
Tra crisi, scioperi e nuove strategie di mercato, a breve dovremmo assistere a un cambiamento del settore aereo.