ROMA (WSI) – Travolta dallo scandalo e ora anche dalla decisione di Fitch di strapparle il rating A, Volkswagen continua a cercare disperatamente di riconquistare la fiducia dei suoi clienti. E lo fa rivolgendosi in primis ai consumatori americani, quelli hanno acquistato le sue vetture ignari del software truccato che ha falsato le emissioni inquinanti: gli stessi che ora riceveranno un voucher del valore di $1000.
Di questa somma, $500 potranno essere utilizzati attraverso una Visa prepaganta, gli altri 500 attraverso una tessera per gli acquisti. Il pacchetto include anche un programma di assistenza stradale gratuito, per tre anni. Stando a quanto riporta il Wall Street Journal Michael Horn, responsabile Volkswagen Group of America ha commentato:
E’ un primo passo per ripristinare la fiducia dei nostri clienti
Arriva intanto anche l’annuncio del ministero dei Trasporti tedesco secondo cui, oltre a sostituire il software truccato, Volkswagen dovrà apportare modifiche tecniche ad almeno 540.000 auto diesel.
E intanto negli Usa esplode la polemica sul tentativo di ‘comprare’ i clienti coinvolti nello scandalo emissioni. Così Dave Thompson, proprietario di uno sportswagon diesel Jetta del 2010.
Personalmente, mi sento insultato dalla loro offerta di pace. La fiducia ormai è andata perduta.
Altri proprietari hanno scritto al sito CnnMoney definendo la mossa di Volkswagen “uno schiaffo in faccia” e un modo di chiedere scusa “scandaloso”. E Brian Witkin, proprietario di un diesel Jetta del 2014:
Se davvero Volkswagen avesse voluto mettere le cose in chiaro con i proprietari delle sue vetture diesel…avrebbe dovuto riacquistare le auto. Non dimenticherò mai il giorno in cui mi venne detto quanto valore di rivendita i diesel avrebbero avuto nel lungo termine.
Volkswagen ha reso noto che almeno 11 milioni di auto in tutto il mondo sono coinvolte nello scandalo emissioni. Tuttavia, questa offerta sarà rivolta solo ai clienti Usa.
Fox riporta che l’offerta costerà a Volkswagen $250 milioni circa, poca cosa rispetto ai costi dello scandalo. A settembre l’azienda aveva reso noto di aver accantonato $7,3 miliardi per far fronte ai suddetti costi.