ROMA (WSI) – Scandalo Volkswagen, “almeno trenta” i dirigenti del colosso dell’auto coinvolti. E’ quanto riporta Der Spiegel, smentendo quanto dichiarato dall’azienda, che ha parlato sempre di responsabilità limitate a un “piccolo gruppo”.
Ha ritirato intanto la candidatura per la posizione di responsabile di Volkswagen per il Nord America Winfried Vahland. Non solo. Vahland ha detto addio alla casa automobilistica per cui ha lavorato per più di 25 anni. Il manager ha guidato finora la divisione Skoda di Volkswagen, mentre in precedenza aveva gestito la rapida espansione dell’azienda in Cina. Il suo nome era stato citato anche per la posizione di CEO del colosso, dopo le dimissioni di Martin Winterkorn, e prima che il cda scegliesse Matthias Muller, numero uno di Porsche.
Sulle conseguenze per l’Italia, ha parlato oggi, nel corso di un’audizione al Senato sullo scandalo emissioni che ha coinvolto milioni di auto della società, l’amministratore delegato di Volkswagen Italia, Massimo Nordio, affermando che il gruppo sta sviluppando un software per correggere i problemi sulle alterazioni alle emissioni di gas di scarico dei motori diesel da 2 litri e 1,8 litri della classe di motori EA 189.
Riguardo alla cilindrata 1,6 litri della stessa famiglia sta lavorando ad un software ma anche a “una soluzione tecnica per la sostituzione di hardware all’interno del motore”.
“Vorrei esprimere le mie più sentite scuse a clienti. Siamo profondamente dispiaciuti e ci rendiamo conto che tutto ciò non è all’altezza degli standard che si attende da Volkswagen”. E ancora: “Lavoriamo a pieno ritmo con la casa madre per recuperare la fiducia dei clienti, che è il nostro asset più prezioso”.
Nordio ha precisato che il piano di investimenti di Audi in Italia “è totalmente confermato” e che dunque “gli annunci di ieri di ridimensionamenti degli investimenti del gruppo non toccheranno l’Italia”.
Sempre in Italia, il blocco cautelare delle vendite in Italia di veicoli diesel con tecnologia “euro 5” riguarderà complessivamente 1.300 veicoli. Il blocco delle auto euro 5 è temporaneo, mentre le auto nuove sono con standard “euro 6” e non sono state coinvolte nello scandalo.
Ancora, Nordio ha precisato che il trucco sulle emissioni del gruppo Volkswagen in Italia “riguarda esclusivamente le emissioni di ossido di azoto”, o Nox.
Secondo quanto accertato finora i veicoli in Italia dotati di dispositivi finiti nella bufera sono circa 648 mila, ha ribadito.
Arriva intanto un’altra notizia negativa per la Germania, con il governo di Angela Merkel che ha reso note le ultime stime sulla crescita del Pil nel 2015.
Le previsioni sono state tagliate di un decimo di punto, all’1,7%, per l’anno in corso; per il 2016, invece, l’outlook di un rialzo +1,8% è stato confermato. A fare l’annuncio è stato il vicecancelliere Sigmar Gabriel. Gabriel ha citato proprio lo scandalo Volkswagen sulle emissioni, ammettendo che il caso ha scatenato timori sul fatto che il “Made in Germany” possa essere stato macchiato; a suo avviso, tuttavia, lo scandalo “non avrà un effetto duraturo” sulle attuali previsioni economiche. (Lna)