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Vortice deflativo: economia globale in dollari soffre tonfo maggiore da collasso Lehman

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ROMA (WSI) – “The deflationary vortex of a shrinking dollar economy”, ovvero “il vortice deflattivo di un’economia in dollari in contrazione”. E’ il titolo di un’analisi degli esperti di Société Générale, che mette in evidenza – occhio al grafico allegato – che l’economia globale espressa in dollari Usa non solo si sta contraendo a ritmi molto veloci, ma lo sta facendo al tasso più sostenuto dal collasso di Lehman, avendo perso, soltanto negli ultimi sei mesi, $4 trilioni (ovvero $4.000 miliardi), o ben il 5% del suo valore.

Bisogna fare un passo indietro per comprendere il funzionamento di questa dinamica. Di norma il prodotto interno lordo di ogni paese è rappresentato nella propria valuta di riferimento.

Se 1 euro vale $1,15, allora 10 euro sono $11,5. Se tuttavia 1 euro vale di meno, poniamo $1, quindi in condizione di parità, 10 euro saranno 10 dollari. Da questo semplice esempio si denota come un calo della moneta di riferimento nei confronti del dollaro produce un minore valore se misurato in valuta Usa.

E questo calo, non solo dell’euro, si sta verificando in quanto le aspettative di un rialzo dei tassi sui fed funds da parte della Fed stanno facendo apprezzare il dollaro nei confronti della maggior parte delle valute.

SocGen scrive: “Con la Bce che si prepara più velocemente a esportare deflazione, il rischio è che l’economia in dollari (PIL globale misurato in dollari) si contrai ulteriormente. L’economia in dollari è scesa a un tasso appena superiore al 5% dallo scorso luglio, riportando una perdita in termini nominali superiore a $4 trilioni ($4.000 miliardi). L’ultima forte contrazione che l’economia in dollari soffrì fu nel 2008”. Di fatto, durante la crisi Lehman, la perdita fu di $7 trilioni, o -10%. (Lna)