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(WSI) – Notizie contrastanti da quel di Castelnuovo di Porto, centro di raccolta e scrutinio per i votti dall’estero. Dai dati disponibili dal Ministero dell’Interno si apprende che il computo è ancora in corso (alle ore 21), per la Circoscrizione Estero, con una lentezza significativa. 955 sezioni su 1.309 sono state scrutinate per la Camera dei Deputati, e 964 sezioni su 1.309 per il Senato della Repubblica (dato delle ore 21.04).
Il Pdl è al 34,0% e il Pd al 33,2%, come dato globale per il Senato. Segue il MAIE con il 7,3%, poi l’AISA (6,1%) e l’UDC (6%). Per la Camera, invece, il Pd è al 32,8%. mentre il Pdl al 31,2%. Segue l’Udc, con 8,2 e il MAIE con il 7,9. Poi l’AISA di Pallaro con il 6,1%.
Alla Cittadella di Castelnuovo del Porto, ieri, sono transitate tra le 8000 e le 10.000 persone. Il Pdl ha accreditato 636 rappresentanti di lista, contro un più modesto 147 del Pd. 25 enti coinvolti in loco per coordinare, insieme al Ministero degli Esteri l’arrivo in Italia, delle bollette diplomatiche contenenti le schede dei voti degli italiani residenti all’estero.
Ma un corriere diplomatico, giunto da Francoforte a Fiumicino, ieri ha però scoperto che due dei preziosi sacchi mancavano all’appello. Consegnate secondo procedura gli altri due, la funzionaria incaricata della missione ha ripreso l’aereo. Direzione: di nuovo Francoforte, dove ha rintracciato i due sacchi diplomatici mancanti e li ha riportati a destinazione. Per un disguido erano rimasti all’aeroporto tedesco.
I numeri globali, comunque, sono da capogiro: dall’estero sono arrivati al Centro polifunzionale di Castelnuovo di Porto, 1.210.009 plichi. Il percorso dei dati, una volta terminato il lavoro dei seggi, da Castelnuovo al Ministero dell’Interno, è il seguente: i verbali dei seggi, alla chiusura delle operazioni di scrutinio vengono consegnati all’ufficio della Prefettura allestito per l’occasione presso il Centro Polifunzionale. Gli altri dati forniti dai seggi chiusi vengono raccolti dalla Corte d’Appello e dai messi del Comune di Roma in loco. Tutti i seggi, comunque, dovrebbero essersi chiusi definitivamente in giornata.
I dati così raccolti vengono trasferiti dai funzionari presenti del Ministero dell’Interno, e, attraverso un database, arrivano per la dovuta elaborazione al Viminale stesso. La lentezza delle operazioni potrebbe essere data da una concomitanza di ragioni: l’enorme macchina organizzativa elettorale che è il Centro Polifunzionale, con i suoi numeri elevati in termini di mole di schede, di seggi e di persone coinvolte.
Ma altri rallentamenti potrebbero essere causati da segnalazioni pervenute e da presunte irregolarità. Ieri, nei seggi della Ripartizione Europa, in particolare per la Svizzera (Basilea, Lugano, Lucerna) sono state immediatamente segnalate schede all’occhio e al tatto differenti, con calligrafia simile, più scure, e che per la Camera portavano tutte la preferenza per Emiddio Bulla, mentre per il Senato per il suo collega di partito, l’UDC, Mauro Poggia.
Le denunce, ieri, sono partite, all’unanimità, dai rappresentati di lista e dai candidati del Pdl, di Valori e Futuro e della Sinistra Arcobaleno. Le schede sono state stralciate dalle votazioni e poste all’attenzione degli uffici competenti della Corte d’appello di Roma. Non sono state scrutinate.
Racconta l’epica scena Arnold Cassola, candidato in Europa per La Sinistra L’Arcobaleno. “Ci guardavamo tutti e a un certo punto abbiamo cominciato a scherzarci su. E a dire e a scommettere: questo è di certo un Bulla. Questo no. La differenza era ben visibile”. Dal dipartimento del Voto Estero dell’Udc non si sbottonano, dichiarando di essere in attesa di chiarimenti.
L’Italiano riporta oggi, peraltro, che ieri, durante le operazioni di computo, “ad un certo punto le forze dell’ordine hanno ammanettato uno scrutatore e lo hanno portato via”.
La segnalazione delle schede, messa come da regolamento a verbale, attende, comunque, ora le analisi del caso, da parte della Corte d’Appello e delle istituzioni competenti. Valori e Futuro sta preparando un esposto-querela alla Corte d’Appello e alla Procura della Repubblica di Roma.
Le schede sono state contestate perchè presentano “policromie difformi dalle altre schede regolarmente consegnate nei consolati”. Questa la segnalazione di Danilo Benevelli, Candidato in Europa per il Popolo delle Libertà. “Personalmente ho assistito allo spoglio di almeno 3-4 mila schede indicanti sempre le stesse preferenze a candidati dell’Udc e che i presidenti di seggio non hanno al momento conteggiato per le difformità evidenti delle schede stesse. In alcuni seggi a metà spoglio su 1.700 votanti queste schede, tutte indicanti a Camera e Senato le stesse preferenze, raggiungevano numeri da maggioranza bulgara, essendo già 5-600”. I presidenti dei seggi coinvolti avrebbero consegnato i plichi con le schede “sospette” alla Corte d’Appello per la verifica precisa del voto contestato.
La segnalazione non è stata inoltrata dal candidato stesso, che, in quanto tale non può intervenire. Ma, insieme a rappresentanti di lista di Pdl e Valori e Futuro, la vicenda è balzata prepotentemente agli occhi. “Abbiamo chiamato i commissari del Viminale – spiega Benevelli – e segnalato l’anomalia. Le schede, a migliaia, non sono state conteggiate, ma messe in un plico separato, inviate alla Corte d’Appello che prenderà una decisione”. E la denuncia alla magistratura partirà, eventuakmente, da lì.
Anomalie analoghe sono state segnalate e riportate da voci di corridoio, in queste ore, anche nei seggi della Ripartizione America Meridionale. Qui non è l’UDC, ma il PDL, con molte schede che sarebbero state messe a verbale dai Presidenti di seggio stesso, in quanto apparentemente non regolari, dal colore leggermente differente e recanti tutte, con la stessa calligrafia, il nome di Esteban Caselli, capolista al Senato per il Popolo della Libertà (Pdl).
Rappresentanti di lista del Pd hanno confermato le voci sulla presunta anomalia, in seggi corrispondenti al Venezuela e all’Argentina, mentre il Pdl si è detto estraneo alla vicenda e soprattutto ad un eventuale collegamento delle stesse con le 50.000 schede su cui sta indagando la Procura di Reggio Calabria.
Fonti del Coordinamento Estero di Italia dei Valori riferiscono, peraltro, che giovedì prossimo potrebbe essere presentato, da più parti, il ricorso in Corte d’Appello contro il voto estero, a causa delle irregolarità presunte riscontrate in queste ore.
Che qualcosa non vada, e che la campana non stia suonando, appare comunque evidente. Il Ministero dell’Interno non parla, non fornisce dati in aggiunta. Ricostruire cosa stia accadendo, e perché i dati siano così lenti, appare difficoltoso. C’è chi dice che stiano riconteggiando tutto. Le voci, dal loft del Pd, emanano perplessità estrema. Il Pdl sembra invece certo del suo risultato, e di avere portato a casa (come emerge dal totale dei numeri parziali pervenuti ad ora) quattro senatori sulla Circoscrizione Estero.
Nel 2006 l’Unione ottenne al Senato ben quattro seggi. Allo stato attuale, il Pd può fare affidamento solo su un senatore certo in Europa (dovrebbe essere riconfermato Claudio Micheloni, 48.909 voti due anni fa). Il Pdl dovrebbe aver portato con un certo scarto a casa i senatori dell’Europa e dell’America Meridionale. Nelle altre due ripartizioni, sempre al Senato, è in vantaggio, anche se di poco.
Dall’America Meridionale i dati stanno pervenendo con lentezza. La fotografia, al momento, vede, per il Senato, la possibilità, per il Pdl, di un risultato oltre le più rosee aspettative. E sembra profilarsi l’uscita di scena di Luigi Pallaro e della sua Associazione degli italiani in Sud America (AISA). Perché il plebiscito, su Camera e Senato, sembra essere stato piuttosto per Ricardo Merlo e la sua lista nuova di zecca, ex pupillo del Senador, leader del Movimento associativo per gli italiani all’estero (MAIE). Merlo e i suoi potrebbero accaparrarsi un senatore (Mirella Giai) e un deputato (lo stesso Merlo).
“Sono primo in Brasile, Uruguay, Cile e in tutta l’America latina, meno in Argentina e in Venezuela – ha dichiarato oggi all’Ansa proprio Luis Pallaro – ma curiosamente proprio qui in Argentina e in Venezuela le mie quotazioni sono precipitate”. Proseguendo: “Il fatto è che mi arrivano notizie allarmanti da Castelnuovo di Porto, e per esempio mi e’ stato riferito che in un seggio di scrutinio sono state contabilizzate 960 schede con la preferenza per Caselli, tutte apparentemente con la stessa grafia, e solo 26 per Pallaro”.
Anche in questo caso, come per il caso Udc, “E’ stata presentata una protesta formale e a quanto ne so – riferisce il senatore uscente – il presidente del seggio ha detto che avrebbe voluto annullarle, ma che non ha questo potere, per cui lo scrutinio è andato avanti”. E ha concluso: “Adesso mi viene in mente lo scandalo denunciato dalla magistratura di Reggio Calabria sull’ esistenza di 50.000 schede bianche, e constato che a fronte di un calo del voto registrato in altri paesi sudamericani, in Argentina c’e’ stato un forte incremento. E va detto per completare il quadro che considero molto probabile che qui in Argentina circa la metà di quelli che ricevono le schede, poi non le votano. Penso proprio che su questo aspetto ci si debba immediatamente concentrare”.
“Spetta all’Ufficio Circoscrizionale estero del quale fanno parte sette magistrati della Corte d’Appello di Roma, valutare i voti degli italiani all’estero che i presidenti di seggio hanno ritenuto di non assegnare”. Arriva in serata la precisazione del Presidente vicario della Corte d’Appello di Roma, Claudio Fancelli. Fancelli è, per la quinta volta, presidente dell’Ufficio centrale della Circoscrizione Estero e dunque referente delle operazioni della Cittadella. La procedura di verifica comincerà non appena concluso l’iter di consegna dei plichi da parte dei presidenti dei seggi.
Fancelli spiega anche che “la proclamazione degli eletti avverrà non prima di 7-10 giorni” date le verifiche in questione. “Non è vero che i presidenti di seggi non hanno potere di annullare le schede – spiega Fancelli – Di poteri ne hanno tre: stabilire la validità del voto; decidere la non validità e il potere di contestare il voto e provvisoriamente non assegnarlo”. “A noi – prosegue – spetta il compito di rivedere tutte le schede che i presidenti di seggio hanno ritenuto di non assegnare”. Poi la parola passa alla Giunta delle elezioni, “ma – specifica Fancelli – se c’è invece notizia di reato, è necessario presentare un esposto al Procuratore della Repubblica perchè si tratterebbe di un falso”.
Nella Ripartizione di Pallaro, comunque, per la Camera, l’unico dato definitivo è quello del Paraguay, dove vince il Pdl con il 38,663 %. Seconda posizione per l’AISA, con 23,866 %. Segue a netta distanza il Pd, con il16,229 %, a poca distanza dal MAIE, 13,046 %. L’Udc raccoglie il 3,659 % delle preferenze, il Partito Socialista l’1,909 %, La Destra l’ 1,352 %, La Sinistra L’Arcobaleno l’ 1,113 % e Consumatori Civici Italiani lo 0,159 %.
Gli altri paesi sono ancora in alto mare della Ripartizione – in termini di computo definitivo – sono ancora in alto mare. Nella Ripartizione Europa i dati sono altri. Nell’est Europa, l’orientamento è per il Popolo della Libertà, che vince in Bulgaria (56,497 % alla Camera, 54,216 % al Senato, mentre il Pd è al 27,683 % e al 30,722%), in Lettonia (53,846 % alla Camera e 56,521 % al Senato, mentre il Partito Democratico raccoglie il 26 % alla Camera e al Senato); in Lituania (50% alla Camera e il 58,823 % al Senato per il Pdl contro il 19,444 % di Camera e il 17,647 % al Senato per il Pd) e in Slovacchia (48,344 % per il Pdl alla Camera e 50 % al Senato, e il 33% per Veltroni su ambo i rami del Parlamento).
In Francia trionfa il Partito Democratico, con il 42,863 % di consensi per il Senato e il 41,740 % alla Camera. Il Popolo della Libertà conquista il 27,378 % al Senato e il 26,438 % alla Camera. Il Partito Socialista porta a casa un 9% su ambo i rami del Parlamento. Italia dei Valori supera la soglia del 6,5%, mentre l’Arcobaleno quella del 4,5%, sempre su Camera e Senato. L’Udc supera il 3%, e L’Altra Sicilia per il Sud raccoglie il 2,396 % al Senato e 2,798 % alla Camera. Sinistra Critica oscilla tra il 2,288% del Senato e il 2,555% della Camera. La Destra passa dall’1,715 % del Senato al 2,555 % della Camera. Valori e Futuro, la lista del Principe Emanuele Filiberto, che si presentava solo alla Camera, ha raccolto in Francia lo 0,927 % dei consensi.
Lo scrutinio di Svizzera, Belgio e Germania è ancora in corso.
In America Settentrionale e Centrale, i paesi chiave non hanno ancora dati definitivi. In Canada sono stati inseriti i risultati definitivi di 37 seggi su 46 per il Senato (con una parità scientifica tra Pd e Pdl: rispettivamente il 44,061 % e il 44,764 %) e di 36 seggi su 46 per la Camera (con il Pd in testa di un soffio: 45,693 % contro il 44,662 % del Pdl).
Anche il computo per gli Stati Uniti e tuttora in corso, con 44 seggi definitivi su 59 alla Camera (vince il Pdl con il 44,662 % delle preferenze, il Pd raccoglie il 42,625 %, l’UDC l’8,872 % e La Destra il 2,742 %) e 38 su 59 per il Senato (dove la situazione si capovolge: Pd 45,268 %, Pdl 43,880 %, UDC 8,039 % e La Destra 2,811 %). Anche nella Ripartizione Asia Africa Oceania e Antartide sono i paesi di maggior peso a mancare come dato definitivo. Il dato generale vede il Pdl in testa con il 44,1%, seguito a distanza irrisoria dal Pd con il 43,6% (sempre dato delle 21.04 odierne).
Per l’Australia, il computo è terminato, per il Senato, per 43 su 52 enti. In testa il Pd, con il 52,984 % dei consensi, seguito dal Pdl (35,396 %), dall’UDC (5,150 %), dall’Arcobaleno (3,814 %) e dal Partito Socialista (2,653 %). Alla Camera, (40 su 52 enti alle 20.08) la situazione appare analoga: Pd al 55,362 %, Pdl al 34,970 %, Udc 5,807 % e Socialisti di Boselli al 3,859 %. In Egitto vince il PDL con 47,868% dei voti al Senato e 47,473 % alla Camera, il PD si attesta al 34,205 % e al 36,759%. In Israele PDL al 73 sia a Camera che a Senato e PD 19,9 %. In Libano PDL 50,9% e PD a più del 32%, sempre su entrambi i rami del Parlamento.
In Marocco il Pdl raccoglie il 58,121% al Senato e il 60,287 % alla Camera, mentre il PD 30% in entrambi i casi. In Tunisia, dove per il Partito Democratico al Senato si presentava la candidata locale Silvia Finzi il PD ha vinto con il 50,145% (e 51,299 % alla Camera), lasciando il PDL al 41,982 % e al 42,681.
Insomma: comunque vada, sarà per un soffio. E si vince ( e si perde) non già grazie ai propri paesi di provenienza – il famoso territorio – ma grazie ai voti degli altri paesi delle rispettive Ripartizioni.
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Dopo la pubblicazione di questo articolo, abbiamo ricevuto la seguente lettera dall’Avvocato Mauro Poggia:
Spett.le Redazione, in riferimento all’articolo “Voto estero, che
scandalo. Brogli e caos senza fine” a firma di Angela Gennaro ed apparso
sul Vs. sito, tengo a precisare con fermezza la mia completa estraneità ad
ogni e qualsiasi forma di broglio, qualora si fosse realizzato. Ho
condotto, e non da oggi, una forte battaglia a garanzia della regolarità
del voto espresso dai cittadini italiani all’estero il quale, a causa di
serie lacune e limiti della Legge in vigore, è particolarmente sottoposto
ai rischi di brogli. Di tali rischi ho cercato di sensibilizzare, già ben
prima delle elezioni, sia l’Ambasciata Italiana in Svizzera sia l’Ufficio
Circoscrizionale Estero. Sempre che sia vera, la vicenda segnalata dal Vs.
articolo coinvolge il mio nome rendendomi reale ed unica parte danneggiata
della frode. Ho completa fiducia nell’Autorità giudiziaria italiana e mi
pongo a totale disposizione di quest’ultima acciocché venga fatta completa
e definitiva luce sui fatti occorsi.
Ma è chiaro che non posso non tutelare -in tutte le competenti Sedi- il
mio buon nome, non solo estraneo a qualsiasi ipotesi di broglio ma anche
concretamente impegnato ad aumentare le garanzie per una corretta
espressione del voto da parte degli Italiani all’estero.
Forse è proprio tale mio impegno che ha dato “fastidio” a qualcuno;
ma -ripeto- sono pronto a collaborare con la competente Autorità
giudiziaria fino al chiarimento di ogni responsabilità.
Con i più cordiali saluti.
Mauro Poggia