A meta’ giornata i listini americani continuano a muoversi in territorio negativo, ai peggiori livelli intraday. Il Dow Jones cede lo 0.92% a 13240, l’S&P500 l’1.01% a 1496, il Nasdaq lascia sul terreno l’1.30% a 2542.
Sui mercati non sembrano essere presenti al momento catalizzatori in grado di giustificare un’estensione del rally dei listini. Di buono c’e’ che la stagione degli utili si sta confermando migliore delle attese e che le trattative di M&A continuano in larga misura.
La condizione di ipercomprato, i contrastati dati macroeconomici e le deludenti vendite retail stanno facendo da volano all’ondata di Sell, non del tutto inattesa dopo i forti rialzi dell’ultimo periodo.
Gli aggiornamenti sulla congiuntura Usa diffusi in mattinata si sono rivelati contrastati. Le condizioni nel comparto del lavoro restano buone (sussidi di disoccupazione in calo), mentre le pressioni inflazionistiche hanno ripreso a salire, come dimostra l’incremento dei prezzi all’importazione, saliti dell’1.3% lo scorso mese. Inoltre il deficit commerciale Usa e’ risultato in crescita del 10.4% dopo tre mesi consecutivi di ribassi.
A creare alcune pressioni nel comparto societario sono gli ultimi dati giunti dal comparto retail che hanno dimostrato un calo delle vendite comparate nell’ultimo mese. I due colossi Wal-Mart ([[WMT]]) e Target ([[TGT]]) trattano al ribasso (ora in lieve recupero). Risultati deludenti anche per Abercrombie & Fitch ([[ANF]]), Gap ([[GPS]]) e JC Penney ([[JCP]]) tra le altre.
Nella girandola delle fusioni ed acquisizioni societarie, ad occupare la scena e’ l’accordo tra Sanyo Electric Credit ([[SANYO]]) e la conglomerata industriale General Electric ([[GE]]) che ne ha rilevato il 97.15%. Attraverso l’operazione, costata poco piu’ di $1 miliardo, l’azienda americana punta ad un’espansione del proprio business nel mercato giapponese.
Nel comparto hi-tech, Lenovo ([[LNVGF]]) ha raggiunto un accordo con Microsoft ([[MSFT]]) che le permettera’ di installare nei propri personal computer alcuni software e il sistema operativo Windows per un costo complessivo di $1.3 miliardi.
Nel settore dei metalli, riflettori puntati ancora sul possibile merger Alcoa ([[AA]]) /Alcan ([[AL]]). Il gigante americano dell’alluminio si e’ detto disposto a vendere alcuni suoi business purche’ in grado di soddisfare i requisiti richiesti dall’autorita’ antitrust per poter completare l’acquisizione dell’azienda canadese.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures con consegna giugno guadagnano 56 centesimi a $62.11 al barile. Sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro a quota 1.3510. In ribasso di $7.00 l’oro a quota $675.50 all’oncia. In rialzo i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.65%.
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