Grazie ad una seduta in rialzo, la settimana si chiude in territorio positivo per la sesta volta di fila per il mercato azionario, un evento che non capitava da aprile dell’anno scorso.
Guidato da Disney, Chevron e AT&T, il Dow e’ riuscito ad agguantare quota 11000 punti – non accadeva da settembre 2008 – ma non e’ riuscito ad tenere tale livello. E’ la terza volta nell’arco di una settimana che la corsa dell’indice si infrange sul muro degli 11000.
Il paniere delle blue chip ha archiviato la seduta in progresso dello 0.63% a quota 10995.54, il Nasdaq dello 0.64% in area 2452.50, mentre l’S&P 500 dello 0.65% a 1194.14 punti. In settimana il Dow ha accumulato guadagni pari allo 0.6%, l’S&P dell’1.4% e l’indice composito del 2.1%.
A livello settoriale, a trascinare il mercato sono stati gli energetici, le aziende di beni al consumo e gli operatori di telecomunicazioni, mentre utility e materiali di base sono risultati i piu’ deboli. Alcoa e Walmart hanno invece accusato il colpo.
Sul settore energetico, il piu’ richiesto della seduta, hanno influito positivamente un paio di notizie. In primis, il fatto che l’indiana Reliance Industries formera’ una joint venture con la societa’ del gas americana Atlas Energy. In aggiunta, l’ottimismo paventato da Chevron sui risultati dei primo trimestre 2010.
In ambito macroeconomico intanto continua ad occupare la scena la crisi del debito greco. I ministri delle Finanze della zona euro avrebbero trovato un accordo per l’eventuale piano di aiuti da offrire ad Atene per scongiurare il rischio di default. Nel frattempo i prezzi delle materie prime continuano a correre.
All’interno della sfera societaria, Alcoa dara’ il via alla nuova stagione di trimestrali lunedi’. Il titolo ha subito piu’ di un declassamento quest’oggi e i titoli pagano dazio. JP Morgan ha tagliato il rating a Neutral da Overweight. In precedenza, Deutsche Bank aveva rivisto al ribasso il giudizio e le previsioni sull’intero esercizio citando i timori che nei primi tre mesi dell’anno la performance del colosso dell’alluminio sia stata debole.
Wal-Mart, la catena di rivenditori al dettaglio maggiore del mondo, ha annunciato che tagliera’ i prezzi su 10.000 prodotti per cercare di far ripartire la domanda dopo aver riscontrato ormai da tempo un rallentamento dei consumi.
Nel complesso gli utili delle societa’ componenti l’S&P 500 dovrebbero mostrare un progresso del 36.8% rispetto ad un anno fa. Si tratterebbe del secondo incremento consecutivo dei profitti.
Ma alcuni analisti ritengono che una stagione delle trimestrali solida sia in realta’ gia’ scontata nei prezzi di Borsa, percio’ ci vorranno risultati incredibili per entusiasmare il mercato.
A mercati chiusi annuncera’ i propri risultati fiscali il colosso petrolifero Chevron. La blue chip ha reso noto che gli utili del primo trimestre dovrebbero probabilmente essere migliori dei conti del quarto trimestre. Il gigante energetico non ha discusso i numeri nello specifico, ma gli analisti prevedono in risultato netto di $1.66 per azione.
Sempre tra le aziende in focus, le azioni Ambac hanno fatto un balzo di circa il 50% dopo che l’assicuratore di bond ha riportato un profitto netto di $558.1 milioni nel quarto trimestre dopo i $2.34 miliardi di perdite di un anno prima. Rimbalzano intanto rumour secondo cui una societa’ informatica avrebbe messo il mirino sulla produttrice di palmari Palm.
Riflettori fin dalla prima mattinata puntati anche sulle banche, dopo che il Wall Street Journal ha riferito che 18 societa’, tra cui Citigroup, Goldman Sachs, Bank of America, Morgan Stanley e J.P. Morgan Chase hanno tenuto nascosto il livello di rischio intrapreso negli ultimi cinque trimestri, abbassando i livelli di debito prima di riportare pubblicamente i conti fiscali.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio cedono terreno. I futures con consegna maggio arretrano di $0.47 attestandosi a quota $84.92 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3491 (+1%). L’oro guadagna $8.90 in area $1161.10 circa. In lieve progresso i titoli di stato, il rendimento sul benchmark decennale e’ sceso di 0.8 punti base al 3.8880%.