Seduta positiva per gli indici americani con il Dow Jones in particolare evidenza grazie alle notevoli performance di General Motors e Altria. L’indice industriale ha chiuso in progresso dello 0.59% a 10.348; l’S&P500 e’ avanzato dello 0.30% a 1.190, il tecnologico Nasdaq, infine, ha guadagnato lo 0.26% a 2.070. La sessione e’ stata caratterizzata anche dal recupero del greggio, tornato sopra i $64 al barile, sulla minaccia di un nuovo uragano.
A sostenere il Dow Jones sono state in particolar modo le prove del colosso automobilistico General Motors, avanzato del 7.22%, e della societa’ del tabacco Altria, proprietaria di Phillip Morris. Nonostante la deludente trimestrale ($1.6 miliardi in passivo; perdite per azione di $2.89), GM ha beneficiato del raggiungimento di un accordo con i sindacati sulla riduzione dei costi sanitari. L’operazione permettera’ al gruppo di risparmiare circa $3 miliardi all’anno.
Per quanto riguarda Altria, invece, la decisione della Corte Suprema statunitense di respingere la richiesta di risarcimento di $280 miliardi avanzata dal governo, per l’occultamento dei pericoli legati al fumo, ha innescato un’ondata di buy sul titolo che ha chiuso in progresso del 6.14%. Bene anche gli altri titoli del comparto tra cui si sono distinti Reynolds American (RAI +6.43%) e Loews (LTR +3.54%).
Tra gli altri titoli del Dow Jones si sono distinti in positivo 3M Company, American International Group e Intel. Hanno realizzato i maggiori ribassi Johnson & Johnson, United Tech e Verizon Communications.
Passando al comparto energetico, il greggio ha ripreso la sua corsa tornando sopra il livello dei $64. Nella mattinata si e’ formata, nel mare dei Caraibi, una nuova tempesta tropicale che potrebbe raggiungere le coste del Golfo del Messico entro la fine della settimana. Ricordiamo che nell’area sono dislocate numerose piattaforme di estrazione e lavorazione di greggio. Wilma, questo il nome della nuova tempesta, si aggiunge agli altri 20 uragani che hanno colpito la regione dall’inizio dell’anno. L’ultima volta che si e’ assistito ad un numero cosi’ elevato di uragani, a cui e’ stato assegnato un nome, e’ stato nel 1933.
I rischi di ulteriori danni nelle aree gia’ colpite dai recenti uragani Rita e Katrina, hanno prevalso sul taglio delle stime sui consumi di prodotti petroliferi da parte dell’OPEC. Il cartello petrolifero ha infatti abbassato le previsioni sulla produzione di petrolio per gli anni 2005 e 2006. In particolare, e’ stata rivista al ribasso di 200.000 barili al giorno la stima per il 2005 e di 400.000 per il 2006. Al termine della seduta, il contratto future con scadenza novembre ha segnato un progresso del 2.8% ($1.73) a $64.36 al barile, massimo dallo scorso 3 ottobre.
L’unico dato economico in calendario riguardava il NY Empire State Index. L’indice sull’attivita’ manifatturiera nell’area di New York a ottobre ha deluso le attese attestandosi a 12.1 punti contro i 19.0 del consensus.
Ricordiamo che dopo la chiusura delle borse, il colosso informatico IBM comunichera’ i risultati finanziari del terzo trimestre. Le attese degli analisti sono per un EPS di $1.13.
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Sugli altri mercati, l’euro si e’ indebolito rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2022. In netto recupero l’oro. Il future con scadenza dicembre ha chiuso in progresso di $4.80 a quota $476.60 all’oncia. In leggero ribasso, infine, anche i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.49%, dal 4.48% di venerdi’.