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WALL ST: LE INCERTEZZE SUI TASSI FRENANO LE BORSE

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Wall Street ha archiviato la seduta odierna con gli indici invariati rispetto alla chiusura di martedi’. Il Dow Jones ha perso lo 0.02% a 10378 e il Nasdaq ha guadagnato lo 0.13% a 1998.

Nonostante le notizie molto positive dal fronte economico, i listini sono rimasti confinati in un range ristretto per l’intera durata della sessione, incapaci di schiodarsi dalla linea di parita’.

Dopo aver accolto con sollievo i dati di martedi’ sull’inflazione, le conferme sulla robustezza della ripresa economica arrivate oggi hanno bruscamente riportato gli operatori a fare i conti con le prospettive dei tassi d’interesse.

Piu’ che i timori di un aumento, sembra che a preoccupare i mercati siano le incertezze su tempi ed entita’ di eventuali manovre sul costo del denaro da parte della Fed. Alla vigilia della nova stagione degli utili, inoltre, gli operatori preferiscono aspettare le cifre dei bilanci societari prima di prendere decisioni di investimento.

Dal Beige Book, il rapporto bimestrale della Banca Centrale Usa sull’attivita’ economica, emerge che l’economia americana continua a crescere, l’occupazione e’ in miglioramento e l’aumento dei prezzi moderato.

Ma le cifre robuste diffuse in mattinata sulla produzione industriale segnalano che la possibilita’ di un surriscaldamento dei prezzi (e quindi un aumento dei tassi) sia tutt’altro che remota. Nel mese di maggio la produzione industriale e’ salita dell’1.1%, registrando l’incremento piu’ marcato degli ultimi sei anni. In rialzo anche la capacita’ di utilizzazione degli impianti, salita al 77.8% dal 77.1% di aprile.

Conferme rassicuranti, inoltre, sono arrivate dal comparto immobiliare. I nuovi cantieri edili negli Stati Uniti a maggio sono saliti dello 0.7% a quota 1.97 milioni di unita’ (dato annualizzato). Gli economisti si aspettavano in media un valore di 1.95 milioni. Bene anche le licenze di costruzioni, cresciute del 3.5% a quota 2.08 milioni (consensus 1.97 milioni): e’ il dato migliore degli ultimi 31 anni.

Sul fronte degli utili, il colosso software Oracle nell’after hour di martedi’ ha riportato risultati trimestrali migliori delle attese. Il titolo, tuttavia, ha chiuso in netto ribasso, condizionando l’intero settore software. A deludere e’ stato l’andamento delle vendite di licenze sulle applicazioni.

Dopo le buone cifre di bilancio di Lehman Brothers, anche la concorrente Bear Stearns ha nettamente battuto le previsioni del mercato. La banca d’affari ha riportato EPS di 2.49 contro i $2.25 attesi. Buona, infine, la trimestrale di Best Buy. La prima catena retail Usa dell’elettronica, tuttavia, ha deluso sulle previsioni.

Tra le blue chip del Dow Jones, i maggiori guadagni li hanno registrati Exxon-Mobil, Boeing e Walt Disney. Tra le peggiori, Intel, Microsoft, Hewlett Packard, Catrepillar e United Technoloies. [Vedi decine di azioni in movimento segnalate da
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Sugli altri mercati, i dati incoraggianti sull’economia americana hanno sostenuto la quotazione del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio con l’euro e’ a $1.2006. In forte ribasso l’oro, che ha ceduto $3.80 a $384.20 all’oncia.

In aumento il prezzo del petrolio, favorito dal dato inferiore alle attese sulle scorte di greggio. Il future con scadenza a giugno ha guadagnato 39 centesimi a $37.58 al barile.

In flessione, infine, i titoli di Stato, su cui hanno pesato le prese di profitto dopo il rally di martedi’. Il rendimento del Treasury a 10 anni si e’ attestato al 4.73% contro il 4.69% della chiusura di ieri.