Si ferma la striscia di risultati positivi sulla Borsa di New York. Nonostante il brillante debutto di Google sul Nasdaq – il titolo ha chiuso il primo giorno di scambi oltre i 100 dollari per azione – il mercato azionario statunitense, ha subito l’ ennesima impennata del costo del petrolio e il rifiuto del leader radicale sciita Moqtada Sadr di cedere le armi nella città di Najaf.
L’evoluzione negativa della situazione irachena e il contestuale rialzo del costo del greggio – volato alla cifra record di 48,70 dollari al barile con un balzo del 3% – hanno spinto Wall Street a cedere terreno, chiudendo la seduta con il Dow Jones in calo dello 0,42% a quota 10.040,82 punti, lo S&P 500 dello 0,36% a 1.091,22 punti e il Nasdaq dello 0,63% a 1.819,89 punti, incurante della prestazione riportata da Google.
In una giornata segnata anche dalla flessione del superindice economico a luglio (sceso dello 0,3% dopo il regresso dello 0,1% nel mese precedente) e dell’indice Fed di Filadelfia (arretrato ad agosto a quota 28,5 dal precedente 36,1), il mercato è apparso debole in tutti i settori e, in particolare, in quelli tecnologici e della grande distribuzione.
Tra questi ultimi, deboli le performance di Target, scesa intorno al mezzo punto percentuale, e di Limited Brands (tra le prime catene di abbigliamento degli Stati Uniti), in regresso di circa un punto percentuale. Sulla loro scia difficile anche la marcia di Gap risultata in calo di circa 2,5 punti percentuali In ambito hi-tech – a parte Google, volata a 100,33 dollari per azione, il 18% in più sugli 85 dollari del colocamento – male si sono comportati la rivale Yahoo! (calata di circa 2 punti percentuali), eBay (scesa intorno al punto percentuale) e Amazon (arretrata di circa 2 punti percentuali); oltre a Synopsys, apparsa in frenata sui 31 punti percentuali in seguito a stime sugli utili inferiori alle attese.
Male – nel comparto finanziario – Freddie Mac,gigante dei prestiti immobiliari, arretrato di circa un punto percentuale dopo avere comunicato che potrebbe essere oggetto di un’azione in sede civile da parte della Sec, l’organo di vigilanza sulla Borsa statunitense. In controtendenza, infine, la casa farmaceutica Mylan Laboratories, salita intorno agli 8 punti percentuali dopo che la Federal Trade Commission ha concesso il via libera all’ acquisto, da parte del miliardario Carl Icahn, di una quota del capitale della società pari ad un massimo del 12%.